Alberto Lazzoni è un giovanissimo dell'alta cucina italiana. Classe 1995, Lazzoni lavora in veste di senior chef de partie presso il ristorante stellato Lux Lucis dello chef Valentino Cassanelli, all'interno dell'Hotel Principe Forte dei Marmi.
Noi di Fine Dining Lovers l'abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha raccontato della sua breve - ma intensa - esperienza dietro ai fornelli.
Com'è iniziato il suo percorso in cucina?
La passione per i fornelli dal mio punto di vista non nasce mai inaspettatamente, è qualcosa che si ha dentro , c'è chi se ne accorge dopo tanti anni e chi come me fortunatamente ha sempre avuto ben chiaro che nel futuro ci sarebbe stata la cucina. Da adolescente io decisi di frequentare con grande passione la scuola alberghiera G. Minuto di Marina di Massa. Dopo i vari stage scolastici iniziai con i primi veri passi lavorativi, in un piccolo hotel ristorante di Marina di Carrara con
50 coperti a pranzo e 50 a cena. Nel suo piccolo fu una grande esperienza che mi aprì le porte verso cucine blasonate.
Qual è stato il vero “salto”?
Passare da un ristorante con una piccola brigata di cucina formata da 4 persone ad il Bistrot, dove eravamo più di venti cuochi fu il primo piccolo salto della mia breve carriera. Senza alcun dubbio il "grande salto" - e che salto! - di qualità avvenne proprio con il mio arrivo al Lux Lucis, ben tre anni fa.
Ci racconta com'è stato il suo arrivo all’Hotel Principe di Forte dei Marmi?
Tornavo da una stagione lavorativa in montagna molto fortunata: la prima esperienza lontano da casa. Ero cresciuto molto, non solo dal punto di vista professionale ma anche personale. Avevo conosciuto lo chef Cassanelli solo tramite video-call, per una serie di colloqui. Dalle sue parole, nel descrivere l'Hotel Principe di Forte dei Marmi e il ristorante Lux Lucis, capii subito che sarebbe stato un passo fondamentale per me. Appena arrivato, notai immediatamente una grande organizzazione e riuscii fin dal principio ad inserirmi benissimo nella brigata. Da lì a poco capii che questa non sarebbe stata semplicemente una breve tappa e se sono ancora qua è perché i nuovi stimoli non mancano proprio mai.
Qual è la cosa più importante che ritiene di aver imparato lavorando accanto allo chef Valentino Cassanelli?
La cura di ogni minimo dettaglio, la perfezione che va ricercata in ogni singolo elemento presente in un piatto. C'è una riflessione dello chef che ho fatto mia e porterò sempre con: "Ogni preciso movimento che viene effettuato in cucina deve essere finalizzato a qualcosa, altrimenti é tempo perso", un grande insegnamento.
Cosa caratterizza il suo metodo di lavoro in cucina?
In questo momento della mia carriera ciò che mi rappresenta e fortifica di più è la capacità di tenere la cucina, di gestire la brigata. L’affiatamento di tutta squadra e il lavoro di gruppo finalizzato al buon andamento del ristorante mi gratificano molto. Giorno per giorno sento il mio stile affermarsi, prendere un po' più forma e contribuire maggiormente all’elaborazione del menu del Lux Lucis.