Classe 1989, Alessandro Bergamo è il finalista italiano di S.Pellegrino Young Chef 2020. Il sous chef del Ristorante Cracco rappresenterà la region Italia e Sud Est Europa alla Grand Finale in programma a Milano nel 2020. L'annuncio è arrivato al termine di una speciale celebration dinner, il 21 ottobre, durante la quale sono stati assegnati anche i premi speciali (vi abbiamo raccontato tutto qui).
Lo chef ha conquistato l'accesso alla finalissima con il piatto Meglio un uovo oggi o una gallina domani?, supportato dal mentor Riccardo Camanini, che in occasione della premiazione ha inviato un videomessaggio: "Ringrazio tutti i giudici per aver creduto in noi", ha commentato.
"Per Alessandro questa vittoria significa che deve impegnarsi ancora di più: è il primo step, un italiano non ha mai vinto S.Pellegrino Young Chef... Ora ha un anno di tempo per prepararsi. È un bravissimo ragazzo, ci crede molto, deve solo prendere più forza su quello che fa. I finalisti sono tutti bravi, è che a volte la maniacalità di alcune cose fa la differenza", ci ha detto a caldo lo chef Carlo Cracco.
Noi di FineDiningLovers abbiamo intervistato Alessandro Bergamo. Ecco, qui di seguito, cosa ci ha raccontato.
Rappresenterà la region Italia e Sud Est Europa alla finalissima del 2020. Perché il suo piatto dovrebbe vincere?
Perché è reale, coerente, onesto, trattato come si deve, e c’è dietro un savoir faire: il lavoro dell’artigiano che entra in gioco per trasformare un pollo e una patata in qualcosa che può essere servito nei grandi ristoranti, nelle grandi tavole, per grandi persone... ed è lavorato con cura e amore.
Come descriverebbe il suo piatto?
Ho fatto un lavoro rispettoso e delicato sul pollo, rispettandolo integralmente, riproducendo una pelle croccante, perché è la parte più buona, quella che mi piaceva quando mangiavo il pollo di mia nonna; una patata piena di gusto, molto calorosa; una puntarella che riproduce un’insalata, quindi l’acquosità, l’amertume e la freschezza, e una salsa completamente vegetale fatta solamente di mais, senza glutine, senza lattosio, con un po’ di fermentazione e completa. E c'è una coscia di pollo che riproduce un uovo.
Il suo mentor per la Grand Finale sarà Antonia Klugmann: come pensa di impostare il lavoro con lei?
Adesso rappresentiamo una regione, sono una persona abbastanza umile e accetto le critiche, quindi secondo me deve essere un lavoro di squadra: ora non è più Alessandro Bergamo in gara, ma è Alessandro Bergamo che rappresenta una regione. Accetterò, sarò disponibile e cercherò i consigli di chiunque voglia aiutare questa regione ad arrivare dove merita. La prima volta che ho incontrato chef Klugmann di persona, il giorno della finale regionale, è stato un piacere: l'ho trovata disponibile sin da subito, sarà pronta ad aiutarmi a braccia aperte. Ci metteremo presto in contatto e in azione, per trasformare il piatto pronto per la finale.
Quali sono i suoi sogni professionali?
Il primo è vincere la Grand Finale di S.Pellegrino Young Chef a Milano e questo mi sembra già un buon progetto. Sono di Mariano Comense, non lontano da Milano, sarebbe la ciliegina sulla torta. Io ci metterò tutto il mio impegno e spero che l’Italia possa darmi l'aiuto di cui ho bisogno, quindi aspetterò il consiglio di tutti per portare il mio piatto, il nostro piatto, fino in fondo.
Come si vede fra dieci anni?
Fra dieci anni spero di essere sposato, spero di avere un bambino, spero di avere una famiglia sana, di fare il mestiere che amo, col mio ristorante o da un’altra parte, ma l’importante è che continuerò a cucinare... quello è più importante.
Photo credits: Benedetta Pitscheider