"Il cibo aborigeno è antichissimo, ma per gli chef di tutto il mondo è un cibo assolutamente nuovo".
Alzi la mano chi conosce la cucina aborigena indigena australiana, e quanti considerano l'Australia una meta enogastronomica.
In Australia e Usa Mark Olive è un volto familiare; chef aborigeno australiano della costa Est dal grande sorriso e dalla battuta sempre pronta. Non potrebbe essere altrimenti: Mark oltre ad essere un cuoco ha passato anni nell'industria del cinema e del teatro, diventando anche per questo motivo il primo chef presentatore indigeno aborigeno australiano.
IL VOLTO DELLA CUCINA ABORIGENA AUSTRALIANA: MARK OLIVE
"Nel 2006 sono stato il primo presentatore aborigeno sulla tv Australiana. Pazzesco vero?"
Mark, detto The Black Olive, inizia a cucinare 30 anni fa, e nel suo passato anche un maestro italiano, lo chef Rino Collecchia. In seguito la sua carriera procede con ristoranti di alto livello, poi il cinema e la televisione in veste di cuoco e una società di catering.
Mark non ha mai dimenticato il cibo e gli ingredienti nativi e ha cercato di farne un punto di forza nella sua carriera: erbe, frutta, piante spontanee come la Kutjera, pianta del deserto piccolissima che fa parte della famiglia dei pomodori a da cui si ricavano dei piccoli pomodorini che una volta seccati si usano come spezia.
Foto: ©Wikipedia
Per questo motivo, per il suo impegno nella comunità degli aborigeni australiani e per la sua abilità di raccontare ingredienti e territorio, Mark è oggi diventato il volto del turismo australiano enogastronomico, che sempre più spesso spinge verso percorsi turistici capaci di coinvolgere le comunità aborigene.
Mark dice: "Fin quando non sei in Australia è difficile immaginarsi le distanza fra una città e l'altra; si possono percorrre 1000 km senza incontrare una casa o un ristorante. E in tutta l'Australia, da quella Est alla Ovest, da Queensland a Victoria, ci sono comunità aborigene australiane che hanno dialetti diversi, cucine diverse e tradizioni diverse. Per entrare però in queste comunità bisogna essere invitati dagli anziani. Ad esempio io che sono dell'Est non posso andare liberamente nelle comunità in giro per il paese, ho sempre bisogno di un invito".
Foto: © Aboriginal Australia Welcome Film - Bundy’s Cultural Tours, Dampier Peninsula, WA
ERBE, SPEZIE, EMU E CANGURI
Parlare di cucina aborigena non è dunque semplice; l'Australia è vastissima e come l'Italia ha varie regioni, diversi prodotti tipici e cucine: possiamo però partire proprio da Mark Olive che nella sua cucina utilizza erbe e spezie dai sapori e dagli odori incredibili, poco noti al di fuori dei confini australiani.
Mark li utilizza nei suoi video, "educando" gli australiani a questo enorme patrimonio olfattivo e degustativo.
Incredibile il Montain Pepper, blend caldo e profumato perfetto come vinaigrette o da mettere sopra le noci quando le si infornano.
Mark consiglia per alcune erbe di metterle in mano, strofinarle e annusarle attentamente per carpirne tutte le sfaccettature: ad esempio il Lemon Myrtle è perfetto per il pesce, ma anche sulla frutta come l'ananas, dove rilascia un sapore di menta e limone freschissimo.
Mark adopera tutto dell'immenso patrimonio naturalistico australiano, anche l'interno di arbusti sopra cui cucina carne o pesce, come quello in copertina, un Barramundi, pesce d'acqua dolce e salata tipico del nord detto "trota dell'Australia", che lui cuoce insieme allo zenzero, patate dolci, saltbush e olio di macadamia.
La cucina aborigena è tendenzialmente sana: piante, erbe spontanee, foglie di alberi, animali selvatici e pesca. Mark nel suo libro Outback Cafè racconta il suo viaggio fra una popolazione e l'altra, fra i diversi ingredienti e suggerendo per ognuno di essi una ricetta.
Fra i piatti suggeriti da Mark numerosi di carne, quella tipicamente mangiata in tutta l'Australia dagli aborigi indigeni australiani: emu, coccodrillo e canguro, carni molto magre, proteiche e in alcuni casi indicate per pazienti diabetici. "Una volta nel mio show ho mostrato anche un opossum, in molti pensavano fosse un gatto, immagina lo scompiglio".
Si anche l'opossum dunque, che Mark ci assicura avere una carne ottima.
Segui FineDiningLovers anche su Facebook