Per assaggiare le giuggiole bisogna esser pazienti e aspettare la giusta stagione: difficile, infatti, provarne la dolcezza all'infuori del primo periodo autunnale, quando i frutti appaiono sugli alberi. Conosciuto da molti come pianta ornamentale o per il famoso detto "Andare in brodo di giuggiole", il giuggiolo è un albero antico che dopo l'estate regala buonissimi frutti dal sapore a metà fra la mela e i datteri. A vederli, infatti, i frutti sembrano delle olive: il gusto, però, è simile alla mela quando le giuggiole sono acerbe, ai datteri se ben mature.
Portata in Italia dai Romani, si pensa che la pianta sia originaria della della Siria e dell'Africa Settentrionale e che solo in seguito sia stata esportata in Cina e in India, dove da allora si coltiva. In Italia non è facile trovare un albero di giuggiolo, a meno che non passiate dalla Romagna curiosando nel giardino delle case della provincia: qui la tradizione, ereditata dai Romani, vuole che le giuggiole portino buona fortuna. Il frutto è diventato simbolo di questa zona tanto che il poeta Tonino Guerra, originario di Santarcangelo di Romagna, lo scelse per il Museo dei Sapori Utili a Farci Toccare il Passato di Pennabilli (provincia di Rimini), museo/giardino che raccoglie gli alberi da frutto tipici dei vecchi orti delle case contadine, ormai quasi estinti.
Se in autunno capitate in Romagna, cercate di dare un morso alle giuggiole o provate a portarvene un bel cesto a casa, magari per farne una marmellata particolare, dei dolci o un finissimo liquore.