Quello del caro bollette è un tema caldo che condizionerà sempre più il futuro della ristorazione. Dopo la pandemia e la crisi del personale, i costi dell’energia elettrica e del gas alle stelle non fanno che aggravare la situazione (in alcuni casi già precaria) di molte attività. Ecco perché Fipe-Confcommercio ha lanciato l’iniziativa “Bollette in Vetrina”: i titolari dei pubblici esercizi associati riceveranno una cornice da appendere nei propri locali, per mostrare in maniera trasparente le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. La spesa, come sottolinea Fipe-Confcommercio, è triplicata rispetto a un anno fa, a causa dell’impennata dei prezzi del gas.
Molti esercenti, secondo Fipe, si stanno trovando costretti a scegliere tra aumentare i prezzi dei listini o sospendere l’attività, in attesa di un intervento risolutivo del Governo.
Le iniziative e le proposte di Fipe per il caro energia
“Questa iniziativa ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante, anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po' di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. Con l'aumento dei costi dell’energia del 300%, si lavora con una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene, o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti, perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare”, dichiara Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio.
Ecco perché Fipe-Confcommercio ha chiesto al Governo di potenziare il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. “Un credito di imposta del 15% per l’energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi”, spiega Cursano. Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi Fipe, a luglio i prezzi dei servizi della ristorazione sono cresciuti del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2021, a fronte di una crescita media nei Paesi dell’Unione europea del 7,8%, con incrementi del 9,2% in Austria, dell’8% in Olanda e del 7,7% in Germania.
Per fare un esempio pratico, Fipe riporta il caso di una pasticceria del centro di Firenze che a luglio 2021 ha speso 2.307 euro per 9.383 kwh di consumi di energia elettrica, mentre a luglio 2022 ha speso 10.243 euro per 11.721 kwh, con un costo al Kwh che è salito da 0,16 a 0,69 euro. Analogamente, un bar di Roma ha pagato a luglio 6.946 euro, a fronte dei 2.316 euro di un anno fa per un consumo equivalente di poco superiore ai 10 mila kwh: in questo caso il costo è passato da 0,14 a 0,52 euro al a kwh. I conti sono presto fatti: le bollette, nel giro di un anno, sono triplicate.