È una vera e propria istituzione per il Brasile, la cachaça infatti non è solo un alcolico, ma molto di più, racchiude in sé storia e tradizione di questo Paese. Acquavite ottenuta dalla distillazione dell’estratto di canna da zucchero, ha in comune con il rum lo stesso ingrediente da cui trae origine, ma si differenzia per la tecnica di preparazione, mentre il rum viene distillato dopo la bollitura dell’estratto, la cachaça viene distillata a freddo.
L’evoluzione della cachaça
La storia di questo alcolico ha dei risvolti particolari; nasce nel ‘500 come bevanda povera, utilizzata dagli schiavi delle miniere come alleato contro il freddo e la paura e per superare la dura giornata di lavoro. Bere la cachaça significava appartenere a uno stato sociale umile e la forma schiacciata della bottiglia permetteva agli schiavi di nasconderla sotto le ascelle e di berla al momento opportuno. L’alcolico però nel corso degli anni subisce un’evoluzione: da prodotto popolare diviene bevanda raffinata grazie alle tecniche di distillazione in alambicchi e per l’invecchiamento in barrique di diversi tipi di legno. La sua invenzione, però ancora oggi è avvolta nel mistero: non si sa, infatti, se sia nata a opera dei portoghesi, degli schiavi o se sia nata per caso, da un banale errore di lavorazione.
Chiamata pinga (che gocciola) aguardiente (acqua che brucia) abre-coração (apri cuore), água-benta (acqua santa), bafo-de-tigre (respiro di tigre), limpa-olho (pulitore degli occhi), branquinha (bianchina), ha un’infinità di altri soprannomi pittoreschi e gioiosi come i tratti distintivi di questo Paese, che raccontano leggende e tradizioni.
Cocktail simbolo del Brasile
Uno dei cocktail più famosi creato con la cachaça è senza dubbio la caipirinha, segno di riconoscimento del Brasile anche per il suo colore verde-oro, dove il lime e la canna da zucchero stemperano il gusto strong dell’alcolico. Il suo nome deriva dal diminutivo della parola brasiliana caipira, che si riferisce agli abitanti delle zone rurali e remote dello stato.
La caipirinha nella tradizione brasiliana rappresenta quello che per noi è il vino e viene quindi abbinata a diversi piatti: grigliate di carne, i classici stuzzichini brasiliani (petiscos) come le polpettine di baccalà (bolinho), le sfogliatine ripiene di carne o formaggio (pão de queijo e pastel), senza dimenticare l’accostamento più classico, quello con la feijoada a base di fagioli e carne. Un cocktail pimpante e vivace che ci fa proiettare sulle affascinanti spiagge brasiliane al ritmo sfrenato del samba.