Thomas Keller, pilastro della gastronomia americana, è stato il primo chef dell'alta cucina a fare causa alla sua compagnia assicurativa, la Hartford Fire Insurance Company, rea di non volergli riconoscere un rimborso per le perdite di guadagno causate dal Covid-19.
Se da una parte la compagnia aveva deciso di non rilasciare dichiarazioni per farsi notare il meno possibile, dall'altra, Keller e i suoi legali speravano di smuovere le acque e aprire un precedente, se non addirittura una class action in compagnia dei colleghi della gastronomia.
Così è stato: la lista di chef pronti ad andare in tribunale per il suo stesso motivo si è allungata molto velocemente e ad oggi raccoglie nomi quali Daniel Boulud, Wolfgang Puck, Jean-Georges Vongerichten, Jérôme Bocuse e Dominique Crenn riunitisi in un gruppo chiamato BIG (Business Interruption Group).
L'idea di BIG è quella di sostenere "sovvenzioni federali per gli assicuratori che pagano le perdite di Interruzione d'affari causate dal coronavirus". Nel momento in cui non verrà riconosciuto il risarcimento, il gruppo farà causa nei singoli Stati. Lo sforzo coordinato da parte di questi grandi chef può certamente rappresentare un fronte unito per l'industria della ristorazione che è invece decisamente più frammentaria rispetto alla lobby assicurativa molto organizzata.