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Danni da Covid-19, i grandi chef americani fanno causa alle assicurazioni

06 Aprile, 2020
Gli chef di BIG, Keller, Boulud, Puck, Vongerichten, Bocuse e Crenn

Foto: © Finedininglovers Artwork

L’American Property Casualty Insurance Association, ovvero l'associazione che riunisce le compagnie assicurative, si difende infatti spiegando che questo tipo di danno non è coperto da alcuna polizza anche perché avrebbe un costo decisamente esoso difficile da sostenere per le compagnie.

Ma Keller non ci sta: "L'industria della ristorazione è il più grande datore di lavoro del settore privato in America - impiegando più di 15,6 milioni di americani e contribuendo all'economia con 1 trilione di dollari. L'intero settore è paralizzato oggi da un blocco nazionale della sanità pubblica che ha un impatto su innumerevoli mezzi di sussistenza. Abbiamo bisogno che le compagnie assicurative facciano la cosa giusta e salvino milioni di posti di lavoro."

In questo fuoco incrociato tra chef e compagnie assicurative i singoli Stati cominciano a prendere posizione. A New York hanno introdotto una legge che obbligherebbe gli assicuratori a coprire le perdite delle imprese colpite dall'epidemia di coronavirus, compresi i ristoranti. Anche in Ohio, New Jersey, e Massachusetts, si pensa a simili azioni, ma è chiaro che l'industria delle assicurazioni combatterà con le unghie e con i denti con le sfide legali che potrebbero minacciare l'attuazione di disegni di legge di questo tipo.

Nel frattempo il tempo passa e ogni settimana, ogni giorno in più, specialmente per le piccole imprese, rappresenta un passo verso un baratro dal quale sarà difficile risollevarsi. Qualsiasi legge che imponesse alle compagnie di assicurazione di rimborsarli per le loro perdite diventerebbe a quel punto inutile.

Phillip Frankland Lee, chef e proprietario di Scratch Bar che ha filiali in varie parti del Paese, sta già portando avanti una causa contro Farmers Insurance Company nella speranza di poter procedere con altrettanti contenziosi in tutte le città dove hanno sede i suoi ristoranti.

Molti Chef e imprenditori chiedono alle compagnie di assicurazione di farsi avanti per salvare l'industria e di contro molti assicuratori, che hanno inserito clausole pandemiche nelle loro polizze dopo lo scoppio della SARS e dell'Ebola, si sentono forti nel loro diritto di non dover risarcire alcun danno per l'attuale situazione.

L'effetto della crisi del coronavirus sull'economia non è paragonabile ad altre situazioni ed è quindi evidente che saranno necessarie soluzioni radicali da parte della politica e delle compagnie assicurative per sostenere l'industria della ristorazione.

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