Nei giorni difficili del Coronavirus, anche il mondo dell'alta cucina dà il proprio contributo e lancia appelli importanti. Dopo aver chiuso i propri ristoranti a scopo precauzionale e in segno di responsabilità, ancor prima del decreto legge dell'11 marzo, chiamato #iorestoacasa, gli chef italiani si sono attivati con iniziative solidali, in quella che si sta rivelando una corsa contro il tempo.
I Cerea lanciano un appello ai fornitori di alimenti
Enrico Cerea, tre stelle Michelin al ristorante Da Vittorio di Brusaporto, Bergamo, la città più colpita dal Coronavirus negli ultimi giorni, con un post sui social ha lanciato un appello ai fornitori di alimenti. E si è offerto volontario per cucinare i pasti per il personale sanitario che opererà all’Ospedale da Campo degli Alpini, che verrà allestito nell’area dell’Ente Fiera di Bergamo. Il progetto è partito, dopo un arresto iniziale da parte del direttore della Protezione Civile di Regione Lombardia, che - come aveva precisato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori sulla sua pagina Facebook - chiedeva «di sospendere l’installazione della struttura "che potrà essere ripresa quando si renderà disponibile il personale medico necessario"».
La situazione nel frattempo si è sbloccata e sono partite le attività per la realizzazione dell'Ospedale da Campo degli Alpini negli spazi fieristici della città orobica. Vi riportiamo qui di seguito l'appello che lo chef ha lanciato su Instagram: «La Protezione Civile ha deciso di installare l’Ospedale da Campo degli Alpini nell’area dell’Ente Fiera di Bergamo. Si tratta di 230 posti letto che inizieranno a essere operativi già in settimana. Abbiamo deciso di contribuire attivamente all’organizzazione delle attività, offrendoci volontari per la preparazione pasti. Tuttavia, chiediamo un aiuto concreto a tutti voi. Tutti coloro che ne hanno la possibilità, dai ristoratori, ai titolari di negozi o aziende di generi alimentari o affini, è gentilmente invitato ad offrire degli approvvigionamenti. Se pensi di poter essere d’aiuto, ti invitiamo a inviare un’email a cucineospedaledacampo@vicook.it L’unione fa la forza, condividiamo il più possibile!».
De Martino cucina per la Croce Rossa di Bergamo
In questi giorni così difficili per la città orobica e la sua provincia, si è mosso anche lo chef Umberto De Martino, una stella Michelin al Florian Maison di S. Paolo d'Argon, a pochi chilometri da Bergamo. Assieme alla moglie Monia Remotti, responsabile di sala al ristorante, si è dato da fare per aiutare la Croce Rossa di Bergamo e hinterland, cucinando gratuitamente per il personale.
«Due mesi prima del Coronavirus, avevamo creato il Menu della Croce Rossa, per raccogliere dei fondi da destinatare all'ospedale: scegliendolo, si donava parte del ricavato alla Croce Rossa. La raccolta doveva concludersi l'1 aprile, avevamo già parlato con Annibale Lecchi, presidente della Croce Rossa di Bergamo e hinterland, che ci aveva suggerito di destinare il ricavato all'acquisto di un defibrillatore», raccontano.
Poi, però, la situazione è cambiata. «Con il ristorante chiuso, abbiamo comunque deciso di fare qualcosa di utile per la Croce Rossa, cucinando per il personale: tirati fuori dagli abbattitori il pesce e la carne che avevamo stoccato, abbiamo iniziato a preparare da mangiare per loro», proseguono. Un'operazione di grande responsabilità, che naturalmente ha richiesto garanzie sulle condizioni igieniche e la sottoscrizione di un documento. «Le materie prime non devono essere manipolate da altri per operare in sicurezza, abbiamo firmato una dichiarazione in merito, dove garantiamo che il prodotto viene lavorato esclusivamente da Florian Maison, rispettando le norme igieniche del caso».
Ogni giorno, lo chef De Martino prepara dai 30 ai 40 pasti, destinati a dipendenti e volontari della Croce Rossa di Bergamo e hinterland. «Abbiamo iniziato con cinque pasti al giorno, per la prima ambulanza. Poi, dopo due o tre giorni, ci siamo resi disponibili per prepararne fino a 30, e a volte arriviamo anche a 40: ogni dì, arrivano a ritirarli verso le 11-11.30, per poi distribuirli. Abbiamo iniziato con polpette al sugo, panini con cotolette, pizza: ad ogni persona diamo il quantitativo per due pasti, pranzo e cena».
Intanto, è partita una gara di solidarietà, perché nel frattempo è arrivato un aiuto da parte delle aziende, sia per la fornitura di cibo sia per la fornitura di contenitori alimentari. «Ora ci sta aiutando il Gruppo Dac di Flero (Brescia), che si è messo a disposizione per donare alimenti come pasta, farina, costolette, salmone affumicato. Mentre l'azienda Usobio di CPB di Osio Sotto ci sta donando i contenitori monouso biologici per i pasti», ci hanno spiegato De Martino e la moglie Monia, che hanno anche lanciato una raccolta fondi su GoFundMe, in favore della Croce Rossa di Bergamo Hinterland.
Pepe fa le pizze per i senza tetto e lancia una raccolta fondi
Anche al Sud, il mondo della cucina si dà da fare. Il maestro pizzaiolo Franco Pepe, sempre attento e sensibile alla sua comunità, nei giorni scorsi, dopo aver chiuso volontariamente il proprio locale, Pepe in Grani a Caiazzo, ha distribuito materie prime e panetti ai "vicini di casa". Ma l'opera di solidarietà nei confronti del suo territorio non è terminata, si è dato da fare distribuendo un centinaio di pizze ai clochard di Caserta, e provvedendo a pasti caldi per gli anziani nelle case di riposo della zona.
«All'inizio abbiamo panificato decine e decine di chili di pane da donare a tutti coloro che ne facevano richiesta. Abbiamo smaltito il pane, e tutto il resto, nel giro di poche ore. Ho deciso di continuare a panificare, con nuovi impasti e con un paio di ragazzi del mio staff, con le dovute precauzioni, sfornando pane e pizze per i meno fortunati. Stiamo assicurando un pasto caldo agli anziani delle case di riposo della zona e abbiamo donato pizze ai clochard nei pressi della stazione ferroviaria di Caserta, raccogliendo l’appello dell’Associazione L’Angelo degli ultimi di Caserta, che si trova in grande difficoltà in questo momento, perché sta cercando di assicurare un pasto anche ai senza tetto», ha dichiarato in una nota.
Il maestro ha anche lanciato un appello: «Mi piacerebbe che i miei colleghi, ristoratori e chef, facessero lo stesso nelle loro città, perché la situazione di emergenza che stiamo vivendo tutti, ma queste persone ancora più di noi, ce lo impone».
«Mi sono rifatto alle parole di Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, che ha detto "Fate rete di protezione sociale", quindi il mio invito è volto a stimolare i miei colleghi o diverse altre tipologie di attività, perché insieme dobbiamo supportare chi ha bisogno: io non posso portare tutte le sere le pizze ai clochard, c'è bisogno di un altro pasto caldo, ma anche di indumenti. Bisogna fare rete. Amici e produttori si stanno affidando a me per la distribuzione: per esempio, abbiamo già distribuito sei pedane d'acqua e 400 tavolette di cioccolata tra l'associazione dei clochard, l'istituto ospedaliero di Caserta e il Pascale di Napoli, dove è partito l'uso sperimentale di un farmaco per il Coronavirus. Non sono in una città, mi trovo in un paesino, ma cerco di fare qualcosa sulla rete del territorio», ci ha raccontato Pepe.
Intanto, il maestro pizzaiolo - con il dottor Giuseppe Di Sorbo, produttore di ventilatori polmonari, e il Lions Caserta Real Sito di San Leucio - ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFoundMe, per supportare l’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. L'obiettivo? Donare un ventilatore polmonare e 40 mascherine facciali filtranti ospedaliere.
La fiamma del forno di Pepe in Grani è rimasta accesa: anche in questi momenti così delicati cuocerà pane e pizze per chi ne avrà bisogno. Una necessità, un atto di solidarietà, ma anche una grande speranza.
Cracco cucina per gli operai alla Fiera di Milano
Anche lo chef Carlo Cracco, nel suo ristorante stellato in Galleria Vittorio Emanuele II, si è dato da fare con i suoi ragazzi per una causa solidale. «Tramite la Regione, ci siamo resi disponibili per dare una mano, e ci hanno chiesto un pasto a chi sta lavorando in Fiera», ha raccontato lo chef a Paolo Marchi, nel corso di una diretta Instagram il 20 marzo.
Lo stellato, dunque, cucinerà come volontario per gli operai che stanno costruendo l'ospedale da campo negli spazi della Fiera di Milano, che dovrebbe essere pronto tra una decina di giorni. Il primo pasto è stato servito dallo stesso Cracco proprio venerdì 20 marzo. Cosa ha cucinato? «Avevamo poco tempo, ci siamo concentrati su un'insalata di riso con verdure e una bella frittata, ricca di uova, con zucca, castagne, patate e verza, abbiamo incluso anche un po' di pane e un frutto».
La famiglia Costa a supporto di infermieri e medici di Bologna
Anche Lorenzo Costa, tra i giovani ristoratori più amati dai bolognesi (con locali che vanno da Oltre a Nasty Burger), si è speso a supporto dell'emergenza assieme alla sua famiglia, storica firma della scena gastronomica cittadina (suo padre, nel 1978, fondò il Battibecco, oggi gestito dalla sorella).
Il Bettibecco e Nasty per tre settimane hanno consegnato, in totale anonimato, la cena al personale medico degli ospedali Sant'Orsola e Bellaria di Bologna. Poi, la comunicazione dell'operato e l'invito a fare altrettanto, spronando altri ristoratori e chiunque voglia essere di supporto, a dare un contributo in questo momento delicato.
Così Lorenzo Costa racconta sulla sua pagina Facebook: "Su input di mia sorella Erika, da tre settimane consegniamo la cena agli infermieri del S.Orsola e del Bellaria, in totale anonimato. Il Battibecco e Nasty si sono rimessi all’opera per allietare chi sta salvando i nostri cari. Ora che la nostra organizzazione è precisa come un orologio speriamo di essere d’aiuto a chi come noi vuole partecipare. Un ruolo di rilievo in tutto questo lo svolge Roberto, lungimirante tassista che con la sua vettura Bologna 5 ci aiuta ad essere puntuali nelle consegne e agili nei movimenti. Grazie anche ai fornitori che ci hanno servito le materie prime ad un prezzo agevolato per rendere tutto ciò possibile. Grazie ai ragazzi che nelle cucine dei nostri locali preparano questi pasti. Chi vuole ci può contattare per avere i dettagli. Spero sarete in tanti. Fam. Costa tutta"
Aggiornato al 15 aprile 2020.