Vi ricordate quando all'estero "Italiano" faceva rima con "pizza e mandolino"? Le cose sono cambiate, e per fortuna!
Le nostre numerosissime eccellenze gastronomiche hanno varcato i confini dello Stivale, raggiungendo e conquistando mercati inaspettati grazie anche ad ambasciatori come Massimo Bottura e Niko Romito, solo per citarne un paio.
Così, dopo decenni in cui, da turisti in giro per il mondo, ci siamo dovuti difendere da questi ridicoli cliché a suon di gesti più che mai espliciti, ora la complessità del nostro Paese, della nostra cultura e soprattutto l'incredibile vastità della nostra offerta gastronomica regionale, provinciale, casalinga, sono palesi a tutto il mondo.
Palesi sì, ma non rispettati come meriterebbero.
Negli ultimi anni noi italiani abbiamo dovuto difenderci da veri e propri attacchi sferrati contro il nostro cibo martoriato da improbabili varianti, procedimenti e tecniche che possiamo tranquillamente definire veri e propri crimini.
Diciamolo una volta per tutte, il cibo italiano è tale quando cucinato secondo antichi inviolabili rituali, usando ingredienti scelti illo tempore dai re e dalle regine dei focolari quando lo portarono in tavola la prima volta. Per questo motivo no, non sono sostituibili con altri presunti simili.
Quando si parla di cucina italiana tradizionale non c'è spazio per l'interpretazione, nemmeno se a rivisitare la nostra carbonara è uno chef stellato come Gordon Ramsay che ci mette i piselli che poi inzuppa la pizza nel ketchup, figuriamoci qualche creator di Instagram o TikTok. Non lo si può accettare.
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E poco importa se in questa nostra determinazione gastronomica ci ritroviamo a incarnare un nuovo cliché, quello degli italiani che "non gli toccate il cibo".
Perché dopo tanto scandalizzarci e batterci di fronte a certi esperimenti culinari, un sondaggio ci rivela quanto sia ancora lunga la strada da fare in difesa del nostro cibo e a noi che credevamo di essere a buon punto nella lotta al disarmo di quei barbari, avventori e foodie pretendenti al trono della cucina innovativa, che ripensano, reinventano, abbinano, a caso, ci viene un mancamento.
YouGov ha condotto un'indagine in ben 17 paesi, per scoprire quanto, da Singapore agli Stati Uniti, passando per Danimarca, Svezia, Spagna e Francia, alcuni "abusi" perpetrati sul nostro cibo vengano considerati più o meno accettabili. Le risposte sono state quindi paragonate a quelle degli italiani interpellati. Non crederete ai vostri occhi.
"Stai sbagliando tutto con il cibo italiano", questo il titolo dei risultati del sondaggio dal quale si evincono le trasgressioni più o meno perdonabili.
Così non ci turbiamo più di tanto nello scoprire che all'estero sia accettabile mangiare la pizza a pranzo e farlo con le mani invece che con le posate, del resto lo facciamo anche noi. Possiamo soprassedere nell'uso del ragù bolognese con gli spaghetti e pure se li vediamo conditi con sugo e polpette; il tema diventa delicato quando si parla di usare il risotto come antipasto o contorno, mettere l'olio nell'acqua mentre ci cucina la pasta, spezzare gli spaghetti prima di metterli a bollire e ancora servire la pasta scondita per poi aggiungere il sugo in seguito.
Non storcete il naso, il peggio deve ancora venire.
Il nostro cruccio è la pasta, martoriata. Viene consapevolmente cotta in acqua fredda da cinesi, polacchi, australiani, inglesi e indonesiani che nemmeno ritengono grave non aggiungere sale, o scolarla e raffreddarla sotto l'acqua fredda. Riusciremo mai a far capire agli svedesi che no, la panna nella carbonara non solo non è prevista, ma rompe ogni equilibrio al gusto finale del piatto? Avremo mai la pazienza di ribadire ancora e ancora agli americani e ai cugini francesi che la pasta non è un contorno?
Convinceremo mai gli hongkonghesi o i messicani che se vuoi l'ananas sulla pizza sarebbe meglio dare a quel piatto un nome diverso? Che problema hanno tutti quelli che ritengono accettabile sorseggiare un cappuccino durante o alla fine del pasto?
Infine perché, come è possibile, che il 79% dei cinesi intervistati possa ritenere davvero accettabile usare il ketchup per condire la pasta?
La strada da fare è lunga, lo capiamo leggendo il sondaggio nel dettaglio e vivendo ciascuna di quelle scellerate risposte come coltellate che sfalsano il ritmo naturale del nostro cuore che cerca di battere al tempo di una dolce melodia di mandolino.