Una storia di famiglia che parte dal Napoli per approdare dapprima a Como e poi a Milano. Ciro Coppola e il mondo della pizza si incontrano molto presto, quando lui è un ragazzino. Ma dal primo locale a Como, rigorosamente di pizza napoletana, di strada ne è stata fatta tanta e Napule è si è affermata come un insegna top per la pizza in continua espansione: è infatti in arrivo un secondo locale in città, così come l'apertura a Milano e... a breve l'approdo in un'altra città.
Questo è quello che Ciro Coppola ha raccontato a Fine Dining Lovers.
Quando ha impastato per la prima volta una pizza?
Ero piccolo, avrò avuto tredici anni. Ho avuto modo di stare dietro a un bancone e di osservare all'opera pizzaioli esperti. Intanto prendevo sempre di più dimestichezza con l'impasto e, a poco a poco, ho imparato il mestiere.
Quando avvenne il vero "salto" nella sua carriera?
Quando, assieme alla mia famiglia, aprii la mia prima pizzeria nel 2004. La mia è davvero la più classica delle storie: partii da Napoli per arrivare a Como, dove inaugurai un pizzeria napoletana con venti coperti. A gestirla eravamo io, mio padre e mia sorella. Mio fratello era ancora troppo piccolo. Inizialmente non fu facile: proponevamo una pizza della tradizione partenopea ad un pubblico che chiedeva un prodotto sottile e croccante. Il lavoro è stato tanto ma per fortuna oggi, in generale, la consapevolezza attorno al mondo della pizza, ed in particolare dell'autentica pizza napoletana, è esponenzialmente maggiore. È sempre più apprezzata.
Quando arrivarono gli altri locali?
La prima pizzeria portava già l'attuale nome Napule è. Con la stessa insegna aprimmo un secondo locale a Como nel 2013. Poi fu la volta di Milano, dove aprimmo nel 2016 in via Cappellini, una posizione strategica tra Stazione Centrale, Corso Buenos Aires e Piazza della Repubblica. E adesso sta per arrivare il quarto locale...
Ha già scelto la location?
Certo, restiamo in Lombardia. Apriremo a Bergamo in autunno. Un nuovo passo per noi, accompagnato da un altro grande cambiamento: un rebranding che trasformetrà tutte le pizzerie Napule è in Fratelli Coppola.
Cosa caratterizzerà il percorso dei nuovi locali sotto l'insegna Fratelli Coppola?
Guardiamo al futuro ma vogliamo sempre rimanere coerenti con quello che è stato il nostro percorso. Rimarrà intatta la genuinità del prodotto e dell'ambiente, facendo però sempre più attenzione ai dettagli, alle tendenze. Insomma, siamo veraci ma vogliamo interpretare anche il cambiamento, affinché gli ospiti si sentano sempre accolti al meglio. Questo è un aspetto fondamentale per chi fa il ristoratore. In questi anni ho sentito parlare spesso di pizza un po' a sproposito: o raccontandola soltanto come un prodotto trendy senza conoscerne le basi, o parlandone con eccessiva serietà. Io sono convinto che si debba essere buoni ristoratori senza mai scordare il piacere che l'arte bianca può e deve regalare al cliente. Siamo pizzaioli, ristoratori, non scienziati.
Qual è la pizza che rappresenta di più questo concetto di "veracità attuale"?
Tutte le nostre pizze sono da considerare napoletane e classiche. Questo però non significa che non possano essere innovative. Lo sono sempre di più, nella misura in cui la nostra ricerca sull'eccellenza dell'impasto e degli ingredienti non smette mai. Se escludiamo la Margherita e la Napoletana, evergreen della pizza, penso ad una delle pizze più amate da chi viene a trovarci. Ha un topping di stracciatella e 'nduja. Semplice, certo, ma il risultato è un concentrato di sapori del Sud: Puglia, Calabria su una "base di Campania".