A chi non piacerebbe passeggiare nel sottobosco, scostare una foglia di castagno e sotto il terriccio trovare un grasso e profumato fungo porcino? Un lusso gastronomico che solo pochi si possono permettere: tutti gli altri si devono accontentare di acquistarli. L’etichettatura e le normative sui funghi freschi sono molto differenti da un Paese all’altro, perciò vale il consiglio di fidarsi di un negoziante di fiducia e soprattutto dei propri sensi: vista, odorato, ma anche tatto.
Ma come si riconoscono e soprattutto come si puliscono i funghi porcini freschi?
Il fungo porcino perfetto non presenta ammaccature, né buchi causati da vermetti o parti annerite. Il profumo di muschio dovrebbe essere intenso e al tocco deve essere sodo e compatto.
Parliamo invece della pulizia dei funghi porcini, qui vi diamo 4 consigli per evitare di rovinare questo prezioso alimento:
1. Uno degli errori che commette l’inesperto in cucina è passare i funghi sotto l’acqua corrente, ma non c’è iniziativa più sbagliata: la caratteristica consistenza spugnosa fa sì che le molecole assorbano una gran quantità di acqua, che verrebbe poi rilasciata in cottura togliendo nerbo al gusto e profumo.
2. Per pulire i funghi porcini procuratevi un indispensabile coltellino appuntito, uno spazzolino e un panno di lino o carta assorbente: cominciate eliminando la parte terminale del gambo ricoperta di terra; separate i gambi dalle teste ed eliminate le eventuali parte ammaccate, quindi passate delicatamente lo spazzolino sulle parti da pulire.
3. Strofinate infine tutto il fungo con un telo bagnato e strizzato o carta assorbente.
4. Se non avete intenzione di cucinarli subito, conservate al fresco i funghi puliti: il consiglio è di avvolgerli in un telo pulito e sistemarli con i gambi verso l’alto per far uscire eventuali animaletti senza bucare le teste.