Ci sono luoghi al mondo che hanno il potere di farti sentire squattrinato anche se non lo sei. Cortina, la regina delle Dolomiti, è uno di questi, ma con una buona guida si è in grado di intrufolarsi nei luoghi più finedining senza rimetterci un occhio.
La scena del cibo e del bere di lusso a Cortina è abbastanza da saziare i palati più fini, dai cocktail subito dopo aver sciato fino alle cene più esclusive fra le montagne e le spa, come Mulsanne (in copertina), con una vista ipnotica sulle cime innevate.
Un trucco, togliete una buona fetta dal vostro budget e sacrificatela in mance, questo vi farà da apripista le volte successive. Aggiudicarsi un tavolo in alta quota è un'impresa.
Dove Mangiare a Cortina: da 25 euro
Lo shopping si vive in Corso Italia, che è un po’ come via Montenapoleone a Milano: tutto accade qui. Davanti il bancone bar del mitico Hotel de la Poste di Cortina è passato il mondo. Quindi passateci anche voi. L’imprenditoria italiana e la jet society e l’immancabile Hemingway. Se siete fortunati incontrate il barman Antonio Di Franco – classe 1941 - che ogni tanto aiuta la squadra dei più giovani.
Ordinate un Puccini: champagne e mandarino, il contraltare del Bellini alla pesca made in Harry’s Bar
Restando nel budget, dopo l’ultima pista si va all’ happening in Largo Poste 32 a Cortina per un aperitivo al “Vip Club Aprés Ski”, vino e qualche piattino da sgranocchiare.
Da 25 a 50
I party più esclusivi si tengono nelle case private, ma prima di qualche buca al Golf o dopo una partita a Polo è d’obbligo una tappa sulla terrazza dell’Cristallo Hotel Spa & Golf, il più antico e blasonato con i suoi 4 ristoranti, più un cocktail bar. Il Ristorante Gazebo condotto da Fabrizio Albini merita per la vista straordinaria sulle vette. Nessuna cucina sperimentale, ma piatti rassicuranti come un buon Risotto di malga con funghi porcini vi costa 23 euro e tra coperto e un bicchiere di vino avete esaurito il vostro bonus ma potrete dire di esservi seduti dove lo ha fatto tante volte Brigitte Bardot.
Nato ai primi del Novecento il Miramonti Majestic Grand Hotel è il sogno di ogni turista. Se non potete permettervi una camera, accontentatevi del panorama che dalla collina si apre sulla valle e sul parco naturale. Seduti al bar davanti al caminetto o sulla terrazza panoramica sulla catena montuosa ordinate un Cocktail Miramonti: mix di bollicine, sapori agrumati o uno dei prestigiosi cognac. Con il budget potete fare un bis, mentre se vi fermate a cena, consiglio gli Spaghetti alle cipolle o il Cervo in salsa di mirtilli: i due piatti cult (20 ai 30 euro). Ma attenzione, se aggiungete un bicchiere di vino, dei due piatti ve ne potete permettere uno solo.
Ma la vera vista mozzafiato si gode dalla Baita Pie Tofana, alla partenza della seggiovia delle Tofane. Il mood è rustico chic con slitte alle pareti e lampade ricavate dai paioli. Pluripremiata dalle guide è una casa di montagna con prezzi da ristorante cittadino anche se l’esperienza è unica. Qui la scelta è di un paio di piatti (20 euro circa cadauno), come il Sorbetto alla senape e burro al ginepro; i Tortelli di brasato di coda di bue o il Lombo di Cervo ai cereali con polenta di Storo e funghetti. Tra i dolci la Crème brulé alla lavanda, la cantina raccoglie 300 etichette, curata dalla signora Wolly.
Da 50 a 100
Potete permettervi qualche piatto in uno dei migliori ristoranti in città Il Tivoli, ai piedi delle Tofane. Graziano Prest e la moglie si sono guadagnati una stella scegliendo di premiare i prodotti locali come l’Agnello dell’Alpago (30 euro) abbinato a pesce freschissimo dal Veneto come la Tartare di astice con finocchi marinati, gli Gnocchi ripieni di baccalà, finferli e ripieno di capperi e uovo fritto di polenta con porcini e fonduta.
Impattante e leggera l’esperienza nello stellato Aga, condotto da una coppia in cucina e nella vita: Oliver Piras e Alessandra Del Favero. E la sintonia si sente nel menu otto portate a 85 euro (o 5 piatti a 65 euro), merita anche se dovete rinunciare all’abbinamento vini (cinque calici 35 euro).
Le papille esultano con piatti come la tartare di cervo, topinambur, gambi di prezzemolo e amaranto o con il coraggioso cuore di manzo, cavolo nero e pepe di Sichuan. Ci sono solo 4 tavoli, prenotazione d’obbligo.