C'erano una volta gli anni ’80, quelli fatti di giacche on spalline prorompenti e la voglia di mangiare in piedi, per non perdere un solo secondo. Tutto doveva scorrere rampante e efficiente, anche il cibo. In un mondo gastronomico fatto di crudi, tartare e spezie lontane, ha appena aperto una realtà nuova, che ha il sapore di quegli "anni di panna", in cui magari il tempo non c’era, ma la cucina era sacrosanta.
Sulla via Prenestina è nato il nuovo Litro Cucina, fratello dell’adorabile vineria che è l'altro Litro a Monteverde Vecchio. Linee bianche, semplici, riscaldate dai tavoli di legno massello e una cucina che celebra gli anni '80 (quelli belli).
Foto: Litro Cucina
Dietro al bancone le creazioni di Emanuele Broccatelli, che ha ideato dei cocktail già pronti e calibrati. Un ritorno al bere italiano grazie ai suoi Drink It Yourself , come l’Amaro Perfetto, un connubio di più vermouth e più bitter in formato bottiglia da farmacia o il Gin Martini, dai profumi delicati e penetranti e il classico Negroni.
In cucina, a viziare la gola, c’è invece Marco Bravin, che non mette alcun filtro tra lui e le padelle e cucina piatti di quelli che non si vedono purtroppo molto spesso, capaci di trasmettere gusto e sostanza. Con il menù Gli Anni Di Panna, Litro Cucina vuole scandalizzare i tempi moderni e omaggiare quelli perduti. Le feste, le vecchie carte, i piatti dimenticati. Sempre seguendo e rispettando l’andamento delle stagioni.
Si parte naturalmente dal Cocktail di Gamberi 2.0, dove viene eliminata la parte veloce e frugale del cucchiaio e sostituita con un impiattamento compatto di una foglia di lattuga che nasconde la magica salsa rosa (10 euro). Si continua con le ormai perdute Penne alla Vodka (10 euro) per poi sfociare in un intramontabile Filetto al Pepe Verde. Cottura perfetta, panna, brandy, senape e il pepe che scrocchia in bocca a chiudere un piatto nato perfetto che morirà perfetto (20 euro). Per finire in bellezza il Profiteroles fatto in casa che è un obbligo, non un consiglio.
La mano di Marco Bravin non sa limitarsi, ma sa come lavorare: la testa pensa, la mano agisce. Con forza, senza lesinare cotture e ingredienti, come un vecchio saggio cuciniere.
Foto: Litro Cucina/FB
Se non avete voglia di affogare nella panna, niente paura: la carta propone altre pietanze semplici, ma appaganti. Ci sono le Conchiglie al Burro di Normandia e Parmigiano 36 mesi, gli immancabili Spaghetti alla chitarra all’aglio e olio, il Raviolo con cotechino artigianale, rafano e limone, le Alici Affrittate e l’Anguilla laccata come la tradizione veneta dello chef insegna. Il tutto accompagnato da erbe e verdure prese dall’orto di proprietà.
Un ristorante a tutto tondo, i cui protagonisti sono la cucina, i vini e le storie dei piatti. Senza orpelli, senza pretese, solo il buon mangiare.
Il luogo perfetto, in un quartiere invece così anni ’50, per uscire dal tempo e proiettarsi nel cibo di quegli anni '80 che tutti (o quasi) ricordiamo.
Dove tornare per una sera a mordere la vita e stare bene.
Cosa Litro Cucina
Dove Via Prenestina, 168
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