Aria di cambiamenti alla Guida dell’Espresso. Dopo trentotto anni (la prima edizione è stata pubblicata nel 1978) spariscono i numeri, quei famosi ventesimi in base a cui si esprimeva il punteggio di un ristorante. E rimangono i cappelli.
La Guida Ristoranti d'Italia dell'Espresso 2017, che verrà presentata il 20 ottobre alla Stazione Leopolda di Firenze, non avrà più voti numerici. Il valore di un locale si esprimerà da 1 cappello a 5 cappelli, l’eccellenza assoluta. Fino ad adesso si usavano solamente i 3 cappelli, che segnalavanoi ristoranti con punteggio superiore a 18.
Il motivo della scelta? La crescita, in senso quantitativo ma soprattutto qualitativo, della ristorazione italiana, che era diventato impossibile seguire solo in base a impercettibili differenze di 0,5 punti. E quindi via libera al ben più semplice sistema delle toques per dare un’indicazione di riferimento - l’importante, poi, è leggere la recensione completa.
Come sempre sono stati anticipati alcuni dati della Guida 2017, dove sono stati selezionati 2700 locali. La regione con il maggior numero di cappelli è il Piemonte, crescono Veneto e Friuli Venezia Giulia, Milano va meglio di Roma. E poi ovviamente ci sono i premi.
La cuoca dell’anno è Antonia Klugmann, il giovane chef dell’anno Francesco Brutto (27 anni) dell’Undicesima Vineria di Treviso, le migliori novità il Dani Maison di Nino di Costanzo a Ischia e il Lume di Luigi Taglienti a Milano. Premi anche per la sala: il maitre dell’anno è Sokol Ndreko del Lux Lucis a Forte dei Marmi.