Benvenuto Brunello è un evento internazionale che si svolge ogni anno in febbraio. La festa di quest'anno, organizzata dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, inizierà il 22 e proseguirà fino al 25 del mese. Come è noto, il Brunello può essere prodotto solo a Montalcino da uve Sangiovese. L’iniziativa, aperta ai professionisti della produzione e ai compratori, presenterà le bottiglie prodotte nelle annate più recenti: alle più buone saranno assegnati premi e stelle, mentre i ristoranti e le aziende vinicole con le migliori selezioni di Brunello si contenderanno il premio Il Leccio d’Oro.
Fine Dining Lovers ha incontrato il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci.
Come è andata la vendemmia quest'anno?
Molto bene, grazie. Non ci sono state piogge eccessive in inverno e primavera, se non contiamo un pochino di neve in febbraio. Ha cominciato a piovere davvero a metà agosto, cosa ottima per i vigneti. In settembre ha piovuto e le temperature si sono abbassate. I vini 2012 saranno di ottima qualità e avranno tutte le caratteristiche ideali per il Brunello di Montalcino. Rispetto al 2011 il volume dei raccolti è diminuito del 4 percento.
250 produttori di vino, 65% di esportazioni. Verso quali paesi?
Gli Stati Uniti sono il nostro primo mercato, cui destiniamo il 25% della produzione. Anche il Nord e Centro Europa, Germania e Svizzera, sono molto importanti. L’Asia sta diventando un grande consumatore e molto probabilmente proseguirà nella sua rapida crescita. Il Brasile, per il Brunello di Montalcino, è un mercato in espansione.
Ultimamente si parla molto di certe tendenze, qual è la sua opinione: c’è più richiesta per i vini mossi e a bassa gradazione alcolica?
Se anche fosse vero, quale potrebbe essere l'influenza di questo fatto sulla produzione del Brunello e del Rosso di Montalcino? È difficile dirlo. Ad esempio, il Consorzio che ha la responsabilità di preservare il Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, un vino mosso e leggero, sta vivendo un grande momento, ma questo non nuoce al mercato dei nostri vini.
Siamo tutti molto attenti con la gradazione alcolica, ma è difficile controllarla per via dei cambiamenti climatici e delle variazioni nella produzione per ettaro (dagli 8,000 Kg/Ha a 6,000 Kg/Ha).
I consumatori sono sempre più attenti alla naturalità dei vini. Come si comportano i produttori di Brunello a questo proposito?
A Montalcino ci sono alcuni produttori che seguono molto attentamente le linee guida del biologico, ma tutti sono attenti all’ambiente e usano prodotti e fertilizzanti con il minor impatto ambientale possibile.
Esiste il consumatore tipico di Brunello?
Il Brunello piace sia alle donne sia agli uomini. È difficile tracciare un identikit, ma dato che moltissimi consumatori sono di New York, direi un newyorkese...
Può suggerire ai nostri lettori un abbinamento inaspettato tra il Brunello e una pietanza?
Il mio consiglio è di gustarlo in un momento di relax dopo aver mangiato.