Sarà Davide Oldani il mentor che accompagnerà il giovane chef under 30 italiano durante tutto il suo percorso verso la finale mondiale di S.Pellegrino Young Chef 2016, che si svolgerà a ottobre. Davide, infatti, cercherà di consigliare al meglio il giovane contendente, dandogli dritte sul piatto, sulla presentazione e su tutti gli altri aspetti della preparazione.
Prima ancora o chef stellato del D'O dovrà decretare, insieme al resto della giuria, quale fra i 10 concorrenti sarà il più meritevole durante la finale italiana del 20 giugno 2016 a Milano, presso il Magna Pars in via Tortona.
Abbiamo fatto qualche domanda allo chef stellato e gli abbiamo chiesto come intende affrontare il suo importante ruolo da mentore.
Quali maestri l'hanno ispirata quando era un giovane chef?
28 anni fa non ce n'erano tanti da cui farsi ispirare, devo dire la verità. Ovviamente uno che mi ha sempre ispirato è Gualtiero Marchesi.
Cosa cerca in uno Young Chef nel 2016?
La buona volontà di imparare, il sacrificio, la coscienza che fare il cuoco non è un lavoro semplice come sembra.
L’errore che non deve mai commettere un giovane chef?
Non avere passione.
Ingredienti, tecnica, genio, bellezza e messaggio: quale secondo lei è la Golden Rule più insidiosa?
Il genio: non saprei come giudicare il genio, ci sono troppe variabili.
Quale piatto porterebbe a S.Pellegrino Young Chef se fosse oggi uno chef under 30?
Io porterei l’equilibrio dei contrasti, mi piacerebbe rivedere il Raviolo Aperto di Gualtiero Marchesi.
Il suo mentor da giovane?
Ne ho avuto più di uno: certamente Marchesi è uno di questi, ma anche Alain Ducasse, Pierre Hermé e Albert Roux.
Qual è uno dei migliori consigli ricevuti dai suoi maestri?
Gualtiero Marchesi appena entrato in cucina indicando me disse a mio padre “Questi giovani sono come le spugne, assorbono, assorbono e a un certo punto poi rilasciano. Il giorno in cui rilasceranno cominceranno a loro volta a diventare maestri”.
Questa frase me la porto sempre dietro e lo uso con i ragazzi che sono da me faccio questo esempio; in questo modo comunico loro che non bisogna mai stufarsi, bisogna sempre continuare ad assimilare fino a quando un giorno saranno anche loro in grado di dire la loro.
L’errore frequente che faceva da giovane?
No, errori frequenti mai. Errori certo, ma sempre diversi, perché quando ti spiegano dove sbagli devi saperti correggere.
Le piace il ruolo da mentor per S.Pellegrino Young Chef?
Si, mi piace perché mi piace questo mestiere, mi piace stare accanto ai ragazzi e imparare a mia volta, perché è bello vedere cosa fanno i ragazzi, sbagliato o giusto che sia. Affronterò tutto in maniera serena e motivante.