Decreto Ristori: c'è il via libera del Consiglio dei Ministri. L'esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha varato nel pomeriggio la nuova manovra di sostegno alle attività lavorative maggiormente colpite dalle restrizioni contenute nel nuovo Dpcm del 25 ottobre 2020 in materia di contenimento del coronavirus.
Arrivano dunque la promessa nero su bianco di soldi dal governo per gli esercenti, messi a dura prova dagli effetti della pandemia: i ristoranti riceveranno il doppio di quanto ricevuto (o stabilito) a maggio con il primo indennizzo a fondo perduto contenuto nel Decreto Rilancio; ai bar invece spetterà il 150% di quella cifra già ricevuta (o stabilita).
Mano tesa del governo anche per quanto riguarda gli immobili che ospitano i pubblici esercizi: il Decreto Ristori conferma infatti anche la cancellazione della seconda rata dell’Imu (in scadenza il 16 dicembre) per tutte le attività che hanno dovuto restare chiuse o che hanno visto il proprio orario di lavoro limitato (proprio come i ristoranti e i bar) dall’ultimo Dpcm. Per gli esercenti titolari invece di un contratto d'affitto, il nuovo decreto concede un credito d’imposta di tre mesi, con l’importo che può essere dedotto dalle tasse future oppure girato al proprietario dell'immobile che ospita l'attività.
Resta intanto confermata la manifestazione dei ristoratori promossa da Fipe-Confcommercio in programma domani, 28 ottobre, in 11 piazze italiane (Firenze, Milano, Roma, Verona, Trento, Torino, Bologna, Napoli, Cagliari, Palermo e Bergamo).