La guida ai ristoranti preferiti dagli chef famosi: finalmente è uscito in italiano Where Chefs Eat, il libro edito da Phaidon / Ippocampo e curato da Joe Warwick che svela dove mangiano gli chef di (e in) tutto il mondo. 3250 locali in 70 paesi consigliati da 630 super-chef, non solo ristoranti stellati ma anche bar per la colazione, bar dove fermarsi per uno spuntino notturno, locali da aperitivo o pausa veloce.
Dimensioni a parte, Where Chefs Eat andrebbe portato in qualunque viaggio, per essere sicuri di fare sempre la scelta - gastronomica - giusta. Per darvi un assaggio di cosa ci trovate dentro, noi abbiamo estrapolato dieci locali: cinque in Italia, tra osterie, etnici e gastronomie, e cinque all'estero consigliati dagli chef italiani.
Pronti a partire?

1. Pizzarium - via della Meloria 43, Roma
Pizze al taglio con variazioni (quasi infinite) nei topping, dalle più classiche alle più sperimentali: Tony Mantuano, della Spiaggia di Chicago, è davvero entusiasta di questo tempio capitolino della pizza, fondato da Gabriele Bonci.
2. Roscioli - via dei Giubbonari 21, Roma
René Redzepi, del Noma di Copenaghen, consiglia questo locale polifunzionale dove si mangiano piatti tradizionali e si comprano formaggi, salumi (definiti "eccellenti") e vino.
3. Zazà Ramen - Via Solferino 48, Milano
"Un ambiente contemporaneo, piacevole, veloce, interessante". L'insospettabile estimatore di questo piccolo locale nel centro di Milano? Gualtiero Marchesi.
4. Osteria da Gemma - via Marconi 6, Roddino (CN)
Cos'hanno in comune il libanese Kamal Mouzawak e il giapponese Hiro Sone? L'amore per ques'osteria langarola dove si mangiano tajarin al ragù, insalata russa e vitello tonnato.
5. Taverna 58 - corso Gabriele Manthonè 46, Pescara
“In vent’anni di attività, questo locale è sempre stato sinonimo di ‘alta qualità’. Menu di tre portate che non supera i 20 euro". Riportiamo testualmente le parole di Niko Romito: non vi invogliano ad andare?

1. Blue Hill at Stone Barns, New York (Stati Uniti)
Massimo Bottura inserisce il ristorante di Dan Barber nella categoria "Vorrei che fosse mio". Ristorante, azienda agricola e centro educativo: qui si usano ingredienti ultra-locali, freschissimi, che ovviamente cambiano ogni giorno.
2. D.O.M., San Paolo (Brasile)
Il tempio di Alex Atala è consigliatissimo da molti chef, tra cui il nostro Davide Oldani. Prodotti della foresta amazzonica, e una visione sperimentale e contemporanea, rendono una cena qui un'esperienza irripetibile.
3. Le Chateaubriand, Parigi (Francia)
Secondo Moreno Cedroni (e secondo diversi altri suoi colleghi) non potete fare un viaggio a Parigi senza provare il bistrot di Inaki Aziparte. Un solo menu con cinque portate: fidatevi e affidatevi.
4. Indego By Vineet, Dubai (Emirati Arabi Uniti)
Vanno lontano Alfonso e il figlio Ernesto Iaccarino (due stelle Michelin al Don Alfonso 1890). Così lontano da essere rimasti impressionati dal pesce che si mangia in questo ristorante.
5. Geranium, Copenaghen (Danimarca)
Uno dei locali simbolo della new wave nordica, consigliato da Stefano Baiocco, lo chef bistellato di Villa Feltrinelli. Perché un assaggio della Scandinavia bisognerà pur farlo.