Come chiudere un concorso internazionale dedicato alla grande cucina? Con una cena di gala preparata da un grandissimo chef, anzi, dal migliore secondo i World’s 50 Best Restaurants: Massimo Bottura.
Terminano così i tre giorni della finale di S.Pellegrino Young Chef 2016, che ha visto trionfare l’americano Mitch Lienhard: con una cena di gala dove i protagonisti sono stati i piatti dell’Osteria Francescana.
In abbinamento al menu del tre stelle Michelin le pregiatissime bollicine Ferrari, fra cui la nuova bottiglia della casa trentina: Ferrari Perlé Bianco, uno Chardonnay in purezza di grande profondità e armonia, figlio della vendemmia 2006, che va ad aggiungersi ad altri grandi successi di casa vinicola come il Ferrari Perlé 2008 Trentodoc e il Perlé Nero 2008 Trentodoc.
Per i finalisti, i mentor, la giuria e gli altri invitati la cena conclusiva S.Pellegrino Young Chef 2016 è stata un’occasione per ripercorrere alcuni dei più famosi signature dish dello chef Bottura, anticipati dall’amuse bouche preparata dal campione uscente, Mark Moriarty, che incanta con la sua Baked potato, warm Parmesan custard.
Foto: prazeresdamesa /Instagram
Il primo piatto dello chef modenese è un classico, le Lenticchie quasi meglio del caviale che vengono abbinate proprio alla nuova bottiglia Ferrari Perlé Bianco del 2006. Comuni lenticchie in questo piatto icona diventano più buone del caviale; un modo per Bottura di ricordarci come non bisogna mai sottostimare un ingrediente considerato povero.
Foto: Rosafanti / Instagram
E la cena continua con La parte croccante della lasagna, seguita dal piatto presentato in occasione di Identità Expo S.Pellegrino 2015: Beautiful Sonic Disco of Love and Hate at the Gate of Hell Painting with Wicked Pools of Glorious Color and Psychedelic Spin-painted Cotechino, not Flame Grilled, una torre di cotechino sgrassato con barolo immerso nei colori creati con gli avanzi di verdura.
Foto: Rosafanti / Instagram
Ma il contributo di Massimo Bottura – che l’anno scorso ricopriva proprio il ruolo di giurato di S.Pellegrino Young Chef – non si limita solo ai signature dish: “La gastronomia è uno degli ambiti più emozionanti dove lavorare. Tutto si basa sulla condivisione. E ora torno in cucina perché i tortellini sono sul fuoco”. Così lo chef emiliano commenta la sua partecipazione, ponendo l'accento sulla convivialità del concorso e della cucina.
E a proposito di tortellini, sono stati proprio loro a chiudere il menu degustazione prima del dolce: Modenese Tortellini in Parmigiano Reggiano Sauce, ovvero i tortellini serviti con un’emulsione di Parmigiano Reggiano 36 mesi.
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Il dessert è un altro classico dell’Osteria Francescana: Ops! Mi è caduta la crostata di Limone, il piatto che lo chef Bottura cita sempre quando parla di come sbagliare in cucina sia uno stimolo per la creatività.
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Un dolce, quello di Bottura, che è un’ode all’imperfezione, insomma la chiusura perfetta per una competizione come quella di S.Pellegrino Young Chef dedicata ai giovani talenti, talenti che hanno ancora bisogno di sbagliare e confrontarsi.