"Dai diamanti non nasce niente..." cantava un tempo un grande poeta. E dal composit? Può nascere sempre qualcosa, almeno secondo il designer giapponese Kosuke Araki che con il suo ultimo lavoro ha messo a punto una serie di piatti e stoviglie partendo proprio dal cibo che normalmente viene sprecato.
Sembra una magia, vero? Non a sentire il designer basato a Tokyo che ha creato un servizio da tavola partendo dagli scarti.
Evocativo anche nel titolo, Anima, questo il nome della collezione che comprende una serie di tazze, piatti e scodelle creati dal designer Araki combinando una serie di scarti alimentari carbonizzati e colla naturale, creata dagli scarti animali. Con questa collezione Araki intende sottolineare come un'alternativa allo spreco alimentare sia possibile. Araki ha iniziato a lavorare a questo progetto già nel 2013, quando aveva iniziato a documentare lo spreco alimentare in alcuni dei più noti mercati locali di Londra. Quella che a tutti gli effetti appare oggi come una vera e propria inchiesta, ha portato alla realizzazione di un libretto di istruzioni per l'uso su come creare la propria collezione di piatti partendo proprio dagli scarti.
Due anni di scarti per un totale di 315 kg: questi i numeri che si nascondono dietro il progetto di Araki, presentato e in mostra fino al 30 Settembre presso il Kunstgewebenmuseum di Berlino nell'ambito della mostra FoodRevolution 5.0 Design for the Society.
Numerosi sono stati i designer ad essere coinvoli nel progetto berlinese, il cui scopo è ripensare al cibo come materia prima da cui partire per dare vita a nuovi packaging e oggetti che impattino meno sull'ambiente.
Tutte le foto sono di Kosuke Araki
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