Cibo come forma d'arte, e viceversa. Appassionato di cucina antispreco, lo chef Franco Aliberti del ristorante Tre Cristi di Milano ha dimostrato ancora una volta la sua originalità creando una collezione di piatti-scultura che è stata presentata al Salone del Mobile 2019 di Milano.
I piatti-scultura prendono come modelli la verdura e i nudi vegetali, trasposti in opere lasciate volutamente bianche per esaltare con semplicità quell’eleganza propria della perfezione di Madre Natura. Sono creati partendo dalla pura materia prima, grazie all’utilizzo di una termo stampante che Franco Aliberti ha adattato per primo al mondo della cucina.
Il materiale? Polvere di ceramica ottenuta dalla lavorazione del vasellame, quindi parte “meno nobile” ma preziosa, che ha il pregio di non dover essere cotta. Ogni pezzo viene poi smaltato con prodotti idonei per l’uso alimentare. Il processo di produzione dura dai 2 ai 5 giorni.
Per creare, invece, le forme che non sono naturali, lo chef Aliberti lavora l’argilla e la verdura, dando nuove forme per realizzare oggetti di uso quotidiano di un ristorante: è il caso del piatto di benvenuto con il gambo di broccoli, il porta burro con la fetta di pane ricreata (da un vero pane), il cestino del pane, il porta panettoncino, il piatto del benvenuto con il gambo di broccolo, il piatto delle chiocciole realizzato con foglie di verza, le rotaie per i tram che portano la piccola pasticceria, i porta tappi di sughero, calchi di un tappo vero.
Un percorso tattile che amplifica i sensi e il gusto puro dei singoli ingredienti, alla riscoperta di sapori puntuali, eleganti, netti. E dall’ingrediente al piatto, per poi tornare indietro: l’idea è nel futuro quella di creazioni commestibili all’interno del piatto.
Attualmente al ristorante Tre Cristi di Milano si trovano "in veste di scultura" i prodotti di stagione: cavolfiore, cavolo romanesco, zucca, radicchio trevigiano, cipollotto, broccolo, verza, porro, ravanelli, rape, carciofo, finocchio e la pannocchia.
La limited edition per il Salone del Mobile
In occasione del Salone del Mobile lo chef ha prodotto una nuova linea, una capsule collection in tema vegetale e stagionale, limited edition di 50 pezzi, che sarà possibile acquistare previa prenotazione al ristorante.
“Giochiamo con le apparenze: non sempre quello che si osserva è simile al gusto che il nostro cervello immagina di provare, ci piace giocare su questa discordanza” racconta Franco Aliberti. “Nella prossima collezione vedremo peperoni, melanzane, zucchine e insalata”.
Il futuro? Il colore!
Lo chef Aliberti sta studiando a un particolare processo di estrazione che permetterà, in futuro, di colorare le sue sculture in modo naturale.
Un esempio? Il succo della buccia della carota o della barbabietola saranno usati per creare sfumare sui soggetti artistici.