Venti edizioni. Quello di Ein Prosit sarebbe un traguardo importante da tagliare per qualsiasi evento enogastronomico. Lo è ancora di più se si considera il luogo non esattamente turistico o ‘di passaggio’ in cui si svolge la manifestazione: il Tarvisiano, il comune più orientale della provincia di Udine, a pochissimi chilometri da Slovenia e Austria. Un territorio di confini labili e montagne impervie, paesaggi di commovente bellezza e villaggi cristallizzati nel diciannovesimo secolo. Ma anche, grazie a Ein Prosit, un territorio che per cinque giorni all’anno si trasforma in centro nevralgico dell’alta cucina italiana.
Insomma, questo ventesimo anniversario andava festeggiato a dovere. E dal 18 al 22 ottobre i festeggiamenti ci sono stati, eccome se ci sono stati, superando ogni aspettativa e alzando ancora di più l’asticella di una manifestazione che, negli anni, ci ha abituato ad asticelle sempre più alte.
Partiamo dalla musica. Ogni estate Claudio Tognoni, direttore del Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, organizza il No Borders Music Festival, con cui porta alcuni dei migliori musicisti italiani e stranieri - l’anno scorso c’era Ben Harper, per dire - a suonare “ad alta quota”, davanti ai Laghi di Fusine, sull’Altopiano del Montasio o al Rifugio Gilberti. Quest’anno musica e cucina si sono incontrate. Per tre sere di seguito tre cene sono state accompagnate da musica live.
Giovedì 19 le percussioni dell’indiano Trilok Gurtu hanno ritmato la cena del suo conterraneo Gaggan Anand, notoriamente appassionato di musica, che alla fine, dopo aver servito agli ospiti il dessert Flower Power, ha suonato insieme a lui. La seconda sera Daddy G dei Massive Attack ha fatto il dj set di una cena tutta al femminile, dove in cucina c’erano Ana Roš, Antonia Klugmann e Fabrizia Meroi. E sabato sera le creazioni musicali di Andy Smith hanno seguito di pari passo le creazioni culinarie di un tris nostrano d’assi come Norbert Niederkofler, Riccardo Camanini e Moreno Cedroni.
I nomi di chef che ho elencato fino qui potrebbero mettere in soggezione. Ma questo solo perché ho taciuto del resto delle cene - se ne svolgono sempre diverse in contemporanea - dove a cucinare erano chef del calibro di Mauro Colagreco (che ha arrostito agnelli ‘all’argentina’ nel prato antistante l’hotel) e Josean Alija, Niko Romito e Matias Perdomo. Ein Prosit è uno dei pochi appuntamenti che riesce a radunarli tutti. Forse perché sanno che qui non ci si limita a cucinare: si fa l’alba con un gin tonic in mano, si cucina insieme senza eccessiva progettazione ma solo con la voglia di condividere e mettersi alla prova. E anche, ogni tanto, di ‘uscire dal ruolo’.
Il sabato e la domenica si svolge la Mostra-Assaggio, il cuore della manifestazione: nel Palazzo Veneziano di Malborghetto produttori del territorio espongono le loro specialità, dai formaggi di malga al celebre prosciutto San Daniele alla dolce Gubana, e si possono degustare vini di aziende locali o ‘confinanti’. In contemporanea si svolgono degustazioni di vino e birra, laboratori di pasticceria, show cooking. Anche quest’anno il programma era ricchissimo, un Bengodi per ogni appassionato di cibo e vino.
Da menzionare ‘l’habitué’ Corrado Assenza, che dopo tanti anni di presenza a Ein Prosit riesce ancora a fare il tutto esaurito alle sue lezioni e a incantare il pubblico con le sue parole di pacata saggezza siciliana, e le sue creazioni dolci che però, di anno in anno, virano sempre più sul salato e sul vegetale. Ma soprattutto sul ‘naturale’. E sono sempre interessantissime le lezioni di Eugenio Signoroni: ogni anno riesce ad aprire finestre sull’universo brassicolo a cui riescono ad affacciarsi sia gli esperti che i semplici appassionati. Tra gli argomenti di questa edizione, barley wine e red flemish ale.
Mi siedo su un muretto al sole, fuori da Palazzo Veneziano, mentre dal Food Truck di Ein Prosit Martino Ruggieri, candidato italiano al Bocuse d’Or, fa uscire delle deliziose pizze-soufflé. E penso che il bello del festival forse è proprio questo: ognuno qui è spinto a dare il proprio meglio in ogni situazione, che siano appunto un food truck, la cima di una montagna, una consolle dj. Ein Prosit, ci rivediamo il prossimo anno.
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