Fanceat è un piccolo caso imprenditoriale di successo; dietro il progetto un gruppo di under 30 con base a Torino che ha messo insieme due cose molto in voga ultimamente: ristoranti stellati e consegna a domicilio. Ne avevamo già parlato in questo approfondimento, ma ribadiamolo senza indugi: le persone adesso pretendono di mangiare bene, di mangiare qualcosa di diverso ogni giorno, anche se non hanno tempo e voglia di andare al ristorante.
E da questa esigenza ecco l’idea di due ragazzi, Carlo Alberto Danna e Tommaso Cremonini, che sui banchi dell’università pensano a un progetto capace di spingere le persone a sperimentare in cucina: da qui l’idea di un servizio che dialogasse con i grandi ristoranti e riuscisse a recapitare in tutta Italia direttamente a casa, e in pratiche box ricette, ingredienti e istruzioni per realizzare i piatti degli chef.
Una squadra giovanissima, a cui si sono aggiunti in seguito Giulio e Nathalie, che potrebbe rivoluzionare completamente il concetto di consegna a domicilio, accessibilità della grande cucina e ristorazione. Dopo avere coinvolto molti ristoranti di Torino nel progetto - fra cui lo stellato Magorabin - Fanceat ha iniziato a offrire anche i piatti di alcuni ristoranti di Milano, e si appresta a toccare anche Genova e Roma. In futuro anche il Sud Italia.
Ecco cosa ci ha raccontato Carlo del progetto e quali saranno le prossime città ad essere coinvolte dalla
Come nasce Fanceat?
Durante l’ultimo anno di università, nel 2013, io e Tommaso abbiamo iniziato a lavorare sul progetto, partendo dalle nostre stesse esigenze: odiamo mangiare sempre le stesse cose, ma siamo contemporaneamente molto pigri e non ci siamo mai cimentati in cucina. Ci piaceva l’idea di sperimentare cose nuove senza dover andare al ristorante, e la possibilità di imparare cucinando ci entusiasmava. All’inizio abbiamo pensato a un portale per fare la spesa direttamente dai produttori, ma ci siamo accorti che non sarebbe servito a nulla: le persone acquistano sempre le stesse cose per pigrizia e abitudine. Abbiamo quindi pensato a dei kit mirati alla preparazione di un determinato piatto e dato che siamo solo degli appassionati ci siamo rivolti ai professionisti, ovvero agli chef.
Come funziona la spedizione e come assicurate la freschezza degli ingredienti?
Il packaging è un fattore ovviamente cruciale: tutti i box sono coibentati, dentro c’è polistirolo e assicuriamo una spedizione dalle 24 alle 48 ore salvaguardando la catena del freddo. Molti si lamentano dell’uso di troppa plastica, ma è fondamentale per preservare alcuni ingredienti, che vengono messi sottovuoto rimanendo così freschissimi.
Come è stato accolto questo progetto dai ristoratori?
All’inizio era molto difficile vendere questo servizio; ci presentavamo al ristorante sottolineando la potenza di questo tipo di marketing e il ritorno in fatto di visibilità ma non sempre eravamo ben accolti. Oltre ai box noi di Fanceat produciamo foto, video e molti altri contenuti. Alcuni hanno subito capito che un servizio del genere poteva coinvolgere i clienti anche una volta usciti dal ristorante e ci hanno dato fiducia. In questo modo hanno ampliato i loro coperti: la nostra forza, infatti, è quella di consegnare in tutta Italia. Alcuni chef si sono dimostrati addirittura entusiasti, soprattutto a Torino: adesso in città non siamo più noi a contattare i ristoranti ma sono loro a volerci incontrare.
Qualcuno invece si è mai dimostrato scettico?
Si certo, all’inizio e ancora adesso. Ad esempio a Milano facciamo fatica, mentre a Genova - città in partenza - e a Torino andiamo molto bene. A Milano c’è ancora un po’ di reticenza: alcuni ristoratori pensano che alta cucina e Fanceat siano inconciliabili. Abbiamo in generale più facilità a dialogare con gli chef che sono anche proprietari del ristorante, perché in quel caso c’è più voglia di sperimentare cose nuove.
Le vostre box partono da 40 euro circa per due persone: come fate a mantenere i prezzi medio bassi?
Adesso che stiamo aumentando i volumi di spedizioni riduciamo ovviamente i costi vivi, ma il margine per noi è ancora basso e il ristoratore sa benissimo che non guadagnerà da quei piatti quanto guadagnerebbe se fossero consumati al ristorante. Noi diamo alla struttura il packaging, la spedizione, e forniamo comunicazione, video professionali e grafica, quindi si da parte nostra il lavoro è tanto, ma cerchiamo di limare sempre i costi che ci riguardano.
Quali sono i prossimi sviluppi di Fanceat?
Quello che vogliamo fare è allargarci su altre città, come base ristorante, dando così l’opportunità a chi sta in Campania di acquistare un piatto veneto e viceversa.
A breve usciranno di nuovo i corsi cucina, con dei video tutorial che si ricevono ovviamente insieme alla box con gli ingedienti. A differenza dei box pensati per la preparazione dei piatti e basta qui non c’è un tempo contenuto nel quale preparare il piatto, perchè si imparano proprio le tecniche come in una vera e propria scuola.
Un nuovo ristorante che aggiungerete a breve?
Casa Eatery, e sempre su Milano abbiamo un’altra sorpresa molto interessante che non vi sveliamo ancora..