Sentiamo spesso parlare di chef, ma rimane uno dei lavori più misteriosi del mondo: ecco 10 numeri per comprenderlo meglio.
5 trend
quelli principali nelle offerte dei ristoranti per il biennio 2016-2017. Al primo posto troviamo l'utilizzo di pesci e tagli di carne non comuni. Al secondo, invece, il vino in lattina. Piazza d'onore per i vegetali utilizzati in modo insospettabile, anche nei piatti non vegani. Quarta posizione per l'uso di prodotti fermentati e probiotici. Chiude questa speciale classifica la diffusione di prodotti non OGM.
16 milioni
è il numero (approssimativo) di ristoranti in tutto il mondo, un milione solo negli Stati Uniti. Un numero indicativo, che tiene conto anche di pub e caffetterie.
20 piatti originali
sono quelli che il 32% degli inglesi sostiene di saper cucinare a livello di chef. Per contro, circa il 10% ritiene di non saper cucinare affatto, cosa che invece reputa di saper fare bene il 52%.
20,01 dollari
la paga oraria media di uno chef negli USA nel 2014, ma si può arrivare anche a 35,44 dollari. Lo stipendio annuale medio, invece, è di 45880 dollari.
29% di ristoranti
sono quelli che utilizzano abitualmente i tablet, dispositivo che guida la classifica delle nuove tecnologie più diffuse nel ramo della ristorazione. In questo valore rientrano sia i tablet utilizzati per i menu, sia quelli per prendere ordini e mostrare la carta dei vini. In seconda posizione, col 26%, troviamo app specializzate per il rapporto coi clienti, mentre col 22% ci sono quelle dedicate alla parte manageriale di questo mestiere. Quarta posizione, col 21%, per i dispositivi di pagamento wireless.
32 miliardi di dollari
il fatturato generato dalle pizzerie. Di sicuro, molte di queste contengono pepperoni (salame): ogni anno sulle pizze ne vengono messi ben 11,4 miliardi di chili.
57% di chef
quelli che pensano che scattare foto dei piatti sia pubblicità gratuita e andrebbe incoraggiato. Il 32%, più moderato, pensa che è un atteggiamento carino, ma solo se fatto discretamente. Il 9%, invece, sostiene che è una pessima abitudine e va assolutamente scoraggiata.
80% degli chef USA
interpellati da un recente sondaggio afferma che il trend per quest’anno, nelle loro cucine, è la scelta di sole carni e pesce locali. Al secondo posto, con 78%, lo sviluppo di piatti veloci alternativi. AL terzo, con 77%, la scelta di prodotti solo a chilometro zero. Buono l’interesse anche per menu sani per i più piccoli (73%) e gelati preparati al momento (71%).
109000 chef
presenti negli Stati Uniti nel 2009. La tendenza, nel paese dello zio Sam così come in tutto il mondo, è una crescita lenta ma costante. Si prevede infatti che per il 2025 il numero salirà a 138000 (già nel 2015 era salito a 121000). Sale anche il livello di preparazione richiesto: per essere considerati chef, ormai, servono tra gli 8 e i 15 anni di servizio a tempo pieno. Spesso sono richiesti studi specializzati, che partono da corsi di qualche mese per arrivare a scuole di un paio di anni.
121000 chef
presenti negli Stati Uniti nel 2015. Il numero è in crescita costante dal 2010, quando erano 109000, passando ai 110000 del 2011. Per il 2025 si prevede saranno 138000. Attualmente, ci sono circa 2,4 milioni di camerieri, mezzo milione di bartender e il medesimo numero di lavapiatti. Il 16% degli occupati nei ristoranti ha tra i 16 e i 19 anni, mentre il 50% lavora part-time.