La cucina di strada, quella popolare dei “mangiamaccheroni” e delle loro vetrine agli angoli delle strade. Ma anche le ricette dei monzù (dal francese monsieur), i cuochi professionisti che lavoravano nelle case aristocratiche dei quartieri borghesi. Napoli è così: dicotomica e contraddittoria. Volgare e colta allo stesso tempo. Esagerata in ogni sua manifestazione.
Basterebbe citare “Miseria e Nobiltà", l’opera di Eduardo Scarpetta - e poi del film con protagonista Totò nell’immortale scena dell’abbuffata di spaghetti – per raccontare una città che custodisce straordinari riti e prodotti ed è capace di regalare forti emozioni gastronomiche, frutto di secoli di contaminazioni culturali. E se è vero che all’ombra del Vesuvio la tradizione è vissuta quasi (o forse più) di una religione, Napoli sta rafforzando negli ultimi anni anche la sua anima contemporanea e creativa, fuori dagli stereotipi.
Ecco i migliori indirizzi per scoprire il suo volto più autentico, dai caffè ai mercati ai ristoranti, a cominciare naturalmente dal suo simbolo più riconosciuto e amato al mondo: la pizza.
PIZZA
Tra le tante pizzerie della città, 50 Kalò di Ciro Salvo, a due passi dal lungomare di Mergellina, merita un gradino del podio grazie alla ricerca sulle farine, alla leggerezza dell’impasto e alla selezione delle materie prime locali utilizzate per le farciture. Un esempio? La pizza con ricotta di bufala campana, pomodoro, cicoli di maiale, provola di Agerola e pepe. Senza dimenticare, naturalmente, le magistrali versioni di classici come la Margherita. Valgono il viaggio (da qualsiasi parte del mondo) la frittatina di bucatini e la montanara, ovvero la pizza fritta. Il locale è curato e moderno con il plus di una piccola ma ben compilata carta dei vini perfetta per gli abbinamenti.
Pomodori San Marzano, olio extravergine di oliva delle Colline Salernitane, aglio, origano, basilico e alici del Mar Tirreno: ecco la ricetta di un capolavoro di (apparente) semplicità, la marinara servita a La Notizia di Enzo Coccia, uno degli indiscussi maestri della pizza napoletana. Ottime anche le diverse varianti di Margherita, da accompagnare con una buona scelta di birre artigianali.
50 Kalò
Piazza Sannazzaro, 201/B
www.50kalò.it
La Notizia
Via Michelangelo da Caravaggio, 53
www.pizzarialanotizia.com
CLASSICO O CREATIVO
Bisogna risalire le curve panoramiche di Corso Vittorio Emanuele per trovare posto da Veritas, una delle poche insegne in città che riescono, con merito e impegno, a uscire dalla gabbia della tradizione senza smarrire l’identità partenopea. Gianluca D’Agostino è l’autore di piatti moderni ed eleganti, dai contrasti sempre centrati, come gli Spaghetti con gamberi, pecorino, zucchine, menta e lime oppure lo Sgombro arrostocon pomodori di Sorrento, cetriolo e aioli. Convenienti i tre percorsi degustazione (4 portate a 48 euro, 6 a 58, 7 a 68) e carta dei vini di grande originalità, ricca di belle proposte al calice.
Chi invece cerca un’autentica cucina della memoria ha una scelta obbligata: l’Europeo di Mattozzi. In una sala dal fascino anacronistico, coccolati da un servizio familiare e cortese, si assaggiano favolosi antipasti, tra cui il fritto di gamberi, i peperoni ripieni e i carciofi alla brace, prima di passare (se ancora c’è spazio) ai primi della tradizione.
Veritas
Corso Vittorio Emanuele, 141
www.veritasrestaurant.it
L’Europeo di Mattozzi
Via Campodisola, 4
CIBO DI STRADA
In poche altre città al mondo c’è una tale scelta di cibo da asporto. A ogni angolo di strada ci si imbatte in vetrine ricolme di fragranti e confortevoli specialità ad alto tasso calorico, servite nei “cuoppi” (i coni di carta riciclata), a cui è davvero difficile rinunciare: paste cresciute, pizze fritte o a portafoglio, panzerotti, crocchè e taralli. Per assaggiarle tutte, dalla mattina fino a tarda sera, c’è la storica Friggitoria Vomero, celebre soprattutto per la mozzarella in carrozza.
La pizza fritta (o “montanara”) è una delle più grandi invenzioni della cucina partenopea. Per assaggiare la miglior versione possibile si va da Zia Esterina, piccola insegna inaugurata dal pizzaiolo star Gino Sorbillo, oppure a La Masardona di Vincenzo Piccirillo, vicino alla Stazione Centrale, per provare quella con doppio disco di pasta ripiena di cicoli, ricotta di bufala, provola, pepe e basilico. Tappa finale dentro Gourmeet, un crossover di cose buone (osteria, enoteca, mercato) dove non bisogna perdere le bombe fritte, dolci o salate, firmate dallo chef abruzzese tre stelle Michelin Niko Romito.
Antica Pizza Fritta da Zia Esterina
Piazza Trieste e Trento, 53
www.sorbillo.it
Friggitoria Vomero
Via Domenico Cimarosa, 44
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La Masardona
Via Capaccio Giulio Cesare, 27
Pagina Facebook
La Bomba - Gourmeet
Via Alabardieri, 8/11
www.gourmeet.it
CAFFÈ E PASTICCERIA
“Si cambia più facilmente religione che caffè”, diceva Georges Courteline. E aveva ragione. Soprattutto se ci si trova a Napoli, dove il caffè è un culto e lo sono anche i dolci della tradizione, dal babà alla sfogliatella. Ognuno ha il suo preferito, ecco i nostri. La giornata può (anzi deve) cominciare con un espresso o una moka al Gran Caffè La Caffettiera, elegante bar del quartiere Chiaia che offre miscele selezionate dal Sudamerica e Asia in diverse preparazioni e anche un ottimo aperitivo nel tardo pomeriggio.
Il miglior babà della tradizione è forse quello di Capparelli, celebre pasticceria del Decumano Maggiore, con un impasto morbido e bagnato in modo sapiente. Per provare la sfogliatella ci si sposta da Pintauro, storico locale dove l’atmosfera è quasi la stessa di quando aprì, nel 1785. Profumatissime, dal ripieno ricco e servite alla temperatura ideale: “riccia” o “sfoglia” che sia, qui la sfogliatella è una garanzia. Chi vuole fare un confronto può provare anche quella de La Sfogliatella Mary, un microlocale con vetrina tra via Toledo e la Galleria Umberto I.
Gran Caffè La Caffettiera
P.zza dei Martiri, 26
www.grancaffelacaffettiera.com
Pasticceria Capparelli
Via dei Tribunali, 325/327
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Pintauro
Via Toledo, 275
La Sfogliatella Mary
Galleria Umberto I, Via Toledo, 66
MERCATI STORICI E CONTEMPORANEI
Per scoprire i quartieri storici e per respirare l’anima più verace (e chiassosa) della città non c’è nulla di meglio di una passeggiata in uno dei mercati gastronomici rionali.
In quello di Pignasecca si va per comprare pane, frutti di mare e i migliori friarelli, quand’è stagione. Quello della Torretta è uno dei pochi mercati al chiuso sopravvissuti e la qualità dell’offerta – dal pescato del giorno alle verdure, pomodori e carciofi soprattutto – è ottima. In più al suo interno è custodito un indirizzo prezioso per veri locals: cercate l’insegna “Cibi Cotti” di Nonna Anna, una trattoria super informale dove assaggiare pochi e ottimi piatti della tradizione come ad esempio la pasta e fagioli, spendendo una cifra ridicola.
Non un mercato ma un supermercato di prodotti di qualità è Grangusto, proprio sul lungomare: al suo interno si può acquistare carne, pesce, formaggi, pane, dolci, frutta e verdura e anche grandi etichette di vino da tutto il mondo. In più ci si può fermare a pranzo o a cena all’ottimo ristorante per assaggiare le Linguine integrali del pastificio Gentile con triglie, pane grattugiato e finocchietto.
Mercato della Pignasecca
Via Pignasecca
Mercato della Torretta
Via F. Galiani
Da Nonna Anna
Via F. Galiani, Mercato della Torretta
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Grangusto
Via Nuova Marina, 5
www.gran-gusto.it
BISTROT E MIXOLOGY
Anche la scena della mixology sta vivendo un grande fermento in città. Gli amanti dei gin tonic troveranno da Ba-bar una lista di quasi cento etichette di gin, oltre a rum e single malt di pregio. Ma il locale è anche un bistrot e si possono ordinare carpacci, hamburger e taglieri di formaggio in un ambiente eclettico e sociale con oggetti recuperati in giro per il mondo e un calcio balilla. Atmosfera da speakeasy all’Antiquario, il cocktail bar di Alex Frezza dove assaggiare grandi classici e ricette creative sempre realizzate in modo impeccabile, tra cui il Fish House Punch con rum giamaicano, liquore alla pesca, succo di limone e zucchero.
Ba-bar
via Bisignano, 20
www.ba-bar.it
L'Antiquario
via Vannella Gaetani, 2
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