Pasta: serve dire altro? Più che un cibo, il simbolo di intere tradizioni culinarie ai quattro angoli del pianeta. Noi italiani tendiamo sempre a legarlo alla nostra realtà, ma la pasta è un cibo universale: basta pensare a noodles, ramen e dim sum.
Produzione, consumo, proprietà nutritive: ecco un “identikit” della pasta in dieci cifre.
1100 AC
La data della prime attestazioni di consumo di pasta, in Cina. In Italia sembra essere arrivata molto più tardi: l’origine etrusca non è dimostrabile con sicurezza e comunque risalirebbe al 400 A.C.
280
Il numero di negozi di pasta presenti a Napoli nel 1785. All’inizio del secolo erano appena 60: un vero e proprio boom alimentare, che segnò l’inizio di un’inarrestabile successo della città italiana nel settore della produzione di pasta.
25,3 kg
La quantità di pasta mangiata pro capite ogni anno in Italia, che con questo numero conquista il primato per il consumo. Al secondo posto si piazzano il Venezuela, con 13,2 chili, e sul gradino più basso del podio la Tunisia, con 11,9 chili. Per trovare gli Stati Uniti dobbiamo scendere al settimo posto, con 8,8 chili a persona. Irlanda ed El Salvador sono invece i paesi che consumano meno pasta: appena un chilo all’anno.
310
I tipi di pasta presenti al mondo. A seconda del paese, però, assumono nomi diversi: ecco perché se ne possono arrivare a contare fino a 1300, anche se i più noti mantengono la denominazione italiana.

3,3 milioni
Le tonnellate di pasta prodotte ogni anno in Italia, che oltre al primato per il consumo detiene anche quello per la produzione. Al secondo posto gli Stati Uniti con 2 milioni, il Brasile con 1,3 milioni e Russia con un milione.
350 Kcal
L’apporto calorico medio di un etto di pasta, condimento escluso, che è tra gli alimenti più equilibrati dal punto di vista nutrizionale. In un etto di pasta si trovano infatti 11 g di proteine, 1.4 grammi di grassi e 79 g di carboidrati. Senza dimenticare 22 milligrammi di Calcio, 192 mg di Potassio e 189 mg di Fosforo, oltre a tante vitamine.
70 g
La porzione media di pasta servita al ristorante. Se condita con un sugo proteico e non troppo pesante, come un ragù, è un eccellente pasto completo.
1:1
La proporzione di uova e farina usata nella pasta all’uovo, forse la più famosa variante alla classica pasta di grano duro (un uovo da circa 70 grammi ogni etto di farina).
12 g
La quantità di sale grosso che dev’essere sciolta nell’acqua di cottura della pasta, che può aumentare fino a 15 grammi se il sugo che userete è poco salato. Quanta acqua serve? La regola dice un litro per ogni 100 grammi di pasta. Il tempo di cottura dipende dalla varietà di pasta utilizzata, ma in media si attesta sui 10 minuti. I tempi di cottura si riferiscono a una pasta al dente: se vi piace più cotta, aggiungete 2 minuti.

342mila km
La distanza – pari a nove volte il giro del mondo che coprono 450 milioni di chili di spaghetti in pacchi da mezzo chilo, messi uno in fila all’altro. Per cuocere tutta questa pasta servirebbero 4,5 miliardi di litri di acqua, l’equivalente di 1800 piscine olimpioniche.
Qui trovi invece dati aggiornati sul consumo di pasta in Italia