Inaugura oggi 23 dicembre quello che rappresenta l’inizio della rinascita di Amatrice, comune nella provincia di Rieti colpito tragicamente dal sisma lo scorso agosto.
Un villaggio del cibo, con una mensa da 150 coperti come primo step, tutto sotto il segno di Amate Amatrice, iniziativa solidale nata fra web, tv e istituzioni.
Il progetto, che a soli 4 mesi dal sisma ha già dato tangibili frutti, prevede uno spazio polifunzionale di 900 metri quadrati dove sarà possibile degustare i prodotti tipici locali e dove verranno costruiti anche i nove ristoranti danneggiati dal terremoto, che dovrebbero aprire in tempo per Pasqua.
Ogni insegna godrà di diverse metratura, di cucine modulari, di facilitazioni logistiche e ovviamente di una serie di coperti all’esterno. Fra i primi ristoranti coinvolti si conoscono i nomi di Ma-trù, La Conca, Maria, Monti, Pica e Serafini (La Lanterna).
La Mensa e il rilancio dell'economia ad Amatrice
Il 23 dicembre si inaugura il primo spazio di Amate Amatrice: un refettorio da 150 coperti per i più piccoli che ospiterà anche eventi e show cooking, sempre con l’intento di raccogliere fondi per la ricostruzione. Una nuova piazza per Amatrice, non solo strutture per cibo e ristorazione: il progetto nasce con l'intento di creare un luogo di aggregazione, che al contempo darà occupazione ad oltre 130 persone. Un modo, questo, di rilanciare l’economia del paese.
Il progetto nasce grazie ai proventi raccolti da Corriere della Sera, Tg La7 e la campagna di Un aiuto subito che hanno messo insieme oltre 7 milioni di euro. A partecipare anche l’architetto Stefano Boeri e la sua squadra, ovviamente a titolo gratuito.
Ricordiamo che in occasione del terremoto di agosto sono state molte le iniziative e gli appelli per aiutare il comune del Centro Italia, ad esempio AMAtriciana, progetto che invitava i ristoratori a donare 2 euro per ogni piatto di amatriciana servito.
Non dimentichiamo in questo scenario il terribile sisma umbro: anche in quell’occasione la gara di solidarietà è passata dal cibo con produttori ed esperti che hanno spinto pubblico e operatori del settore a comprare prodotti tipici umbri direttamente dalle aziende colpite.