Nelle fotografie della serie Minimize Food di William Kass il cibo non è il vero protagonista, piuttosto è il mezzo per ricreare ambientazioni fantastiche o citazioniste, che prendono vita grazie a piccole miniature umane. Un cubetto di ghiaccio diventa una prigione polare, i frutti della passione si tramutano in enormi montagne da scalare e pezzettini di cocco all'imporvviso sono il teatro di una volata ciclistica.
Frutta, verdura, germogli di soia: il cibo si presta a qualsiasi racconto. Kass, fotografo che vive a San Paolo in Brasile, cambia registro in ogni scatto: ora c'è spazio per raffigurazioni festose, ora un'anguria diventa una landa desolata per un funerale ai margini della metropoli.
Si diceva citazionismo: in copertina il Titanic che affonda, qui sotto si ricreano con dei cracker le scalinate di una città e ci vengono in mente i film sui boss della malavita. Spazio anche alla fantascienza, con gelatine verdi e un intenso gioco di luci dal basso.