Aggiornamento del 29 ottobre 2015: l'accordo sui novel food è stato approvato, e quindi gli insetti potranno essere immessi sul mercato dei paesi UE, previa autorizzazione della Commissione Europea.
Lunedì 26 ottobre (con voto martedì 27) il Parlamento Europeo cambierà il testo che regolamenta i novel foods, ovvero tutti quegli alimenti che non vengono consumati "in quantità significative" dai cittadini della Comunità Europea: inseriti nella loro dieta abituale, venduti o serviti nei ristoranti, conosciuti e mangiati dalla maggior parte della popolazione.
Se vi sembra una notizia trascurabile, o comunque non degna di nota, aspettate di sentire da quando non veniva aggiornato: dal 1997. Una regolamentazione più che datata, quindi, se si pensa a tutti i passi avanti fatti dalla ricerca nell'ambito dell'alimentazione o della nutrizione. Uno dei novel foods su cui più si dibatte sono ovviamente sempre loro: gli insetti.
ENTOMO-PROBLEMI
Sono parte dell'alimentazione di 2 miliardi di persone, eppure in Europa rimangono un tabù nonostante le prime - timide - sperimentazioni di alcuni chef. Senza leggi precise sulla commercializzazione e la somministrazione di insetti ogni paese si regola in maniera autonoma (e così accadono "incidenti" come quello del Salone del Gusto di Torino l'anno scorso). La loro introduzione tra i novel foods cambierebbe finalmente le cose.
E proprio gli insetti sono stati il focus di un incontro con i giornalisti organizzato al Parlamento Europeo mercoledì 30 settembre. Ad accompagnarli in questa sperimentazione entomofagica c'erano l'italiano Roberto Flore, head chef del Nordic Food Lab, il messicano Santiago Lastra e Afton Halloran, ricercatrice all'Università di Copenhagen (e coautrice della pubblicazione piu scaricata di tutta la storia della FAO).
DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI INSETTI
"I piatti che abbiamo portato volevano rappresentare tutta la complessità che sta dietro agli insetti" ci spiega Roberto Flore "C'è un mondo di culture e tradizioni, ma soprattutto di gusto, che noi ancora non conosciamo". Come ci tiene sempre a specificare, la ricerca che Roberto porta avanti al Nordic Food Lab non si concentra solo sulla sostenibilità dell'entomofagia,ma anche - e soprattutto - sui suoi aspetti gastronomici.
"È ridicolo pensare che in Europa dobbiamo mangiare insetti perché dobbiamo sostituire le nostre fonti di proteine. Parlare di sostenibilità sotto questo aspetto è una motivazione ancora discutibile" prosegue Roberto "Ed è altrettanto ridicolo proporli solo in chiave spettacolarizzata: lecca lecca di scorpioni, granella di cavallette, e così via. Non prendiamo in giro la gente. Questa tipologia di prodotti non può essere venduta facendo credere che salveremo il mondo alimentandoci in questo modo".
A Bruxelles Roberto ha dimostrato come gli insetti possano essere un ingrediente come altri. Due i piatti preparati insieme a Santiago: Infuso di grillo e rose selvatiche con fagioli fermentati mixati con garum di cavalletta e Cialda di granella di fuco nixtamalizzata con larve di ape, acetosa e peperoncino, insieme all'ormai famoso gin di formiche.
La decisione del Parlamento Europeo faciliterebbe la "normalizzazione" degli insetti, regolamentando a livello generale quello che ora viene deciso a livello nazionale, spesso con lungaggini burocratiche o "inciampi" legislativi di vario tipo. E se ancora fatichiamo a figurarci di mangiare larve o grilli, pensiamo a che cinquecento anni fa in Europa è arriva un alimento che, all'inizio, veniva giudicato strano, esotico, poco appetibile. Era il pomodoro.