Tra meno di un mese la Guida Michelin 2015 ridisegnerà il panorama stellato del nostro paese. Mentre ci interroghiamo su quali ristoranti entreranno nell'empireo delle stelle, quali le acquisteranno e quali le perderanno, Fine Dining Lovers ha raccolto i piatti più belli (o almeno, alcuni di quelli) degli chef in Guida.
Cominciamo "al contrario", da un dessert. Dal 1992 il tedesco Heinz Beck è lo chef de La Pergola di Roma, a cui ha fatto conquistare tre stelle Michelin, rendendola il tempio della ristorazione capitolina. In Lampone 1.1 si incontrano undici diverse consistenze di lamponi.
Un dessert di un'eleganza equilibrata, sicuramente molto diverso da Nutella, funghi e tartufo bianco: il dolce dei Fratelli Costardi, una stella Michelin nel ristorante di famiglia Da Cinzia, è scanzonato e divertente.
Dal Piemonte scendiamo fino al Sannio e troviamo un'altra giovane stella Michelin, Giuseppe Iannotti del Kresios. La dimostrazione che si può fare molto - e bene - anche in territori difficili, da cui lo chef riesce a tirare fuori piatti come il Risotto con cime di rapa e salsiccia di maiale nero, gelato all'olio di oliva.
Un altro risotto a Le Calandre della famiglia Alajmo: tre stelle Michelin (Massimo è stato il più giovane a riceverle): il Risotto allo zafferano con polvere di liquirizia è diventato uno dei piatti iconici della cucina italiana.
Senza soppiantare il primato del palato, davanti ad alcuni piatti vorremmo appoggiare forchetta e coltello e restare lì, in assorta (e ammirata) contemplazione. Che dire, ad esempio, di Black-Alà di Roy Caceres? Baccalà, patate nere, finocchio e levistico nelle mani dello chef (una stella Michelin al Metamorfosi) diventano un piatto dalla bellezza pura ed essenziale.
Più pop, sicuramente, la Check Salad di Davide Scabin. Ingredienti da gustare uno dietro l'altro, dai germogli di Sakura ai cucchiaini di caviale, impiattati con il gusto ironico e provocatorio che domina al Combal.Zero.
Provate a riprodurre in casa anche un altro piatto bistellato, i Tagliolini di riso in insalata, caviale e salicornia di Carlo Cracco.
Chiudiamo un piatto di Niko Romito, che nell'edizione 2014 ha conquistato le tre stelle Michelin: una cena al Reale di Casadonna è un'esperienza difficilmente dimenticabile, un susseguirsi di sapori di straordinario nitore, come nel Baccalà e peperone arrosto.