Bath è uno dei segreti meglio custoditi del Regno Unito.
Il fatto che sia riconosciuta Patrimonio dell’Umanità rende forse inappropriata la definizione di segreto, ma è sicuramente una meta turistica sottovalutata rispetto ad altre cittadine anglosassoni rispetto alle quali non ha niente da invidiare quanto a patrimonio storico-architettonico (sì York, sto parlando proprio di te).
Il primo approccio con la bellezza georgiana di Bath lascia sempre impreparati. Specialmente se si sta facendo jogging di mattina presto e la prima, radiante luce mattutina illumina il Putelney Bridge mentre si riflette sul fiume Avon, facendo subito capire che il resto della giornata sarà speciale.
Di jogging potreste avere molto bisogno, considerando la densità e la qualità media dell’offerta ristorativa della città: a tavola si passano molte ore, tendenzialmente felici.
24 ORE A BATH
Cominciate la giornata con un caffè da Colonna & Small’s o visitate il Bath Bun Tea Shoppe per assaggiare una delle specialità della città, il Bath Bun, un panino dolce ricoperto di zucchero inventato nel 1700 per ritemprare i pazienti reumatici - salvo poi toglierlo agli stessi pazienti quando ci si accorse che i reumatismi miglioravano ma il girovita si allargava.
Dopo la tappa obbligata delle terme di Bath segue quella altrettanto obbligatoria del pranzo: il The Raven of Bath, famoso per le sue pies disponibili in almeno 6-7 gusti diversi. Da provare quella con manzo e birra. Per una passeggiata - e un pisolino - postprandiale Bath offre numerosi parchi, di cui il Prior Park Landscape Garden è un vero salto nell’epoca georgiana. Se a cena volete qualcosa di diverso da un gastropub, ma anche evitare indirizzi di eccessivo posh dining, segnatevi gli indirizzi del Same Same but Different (cucina contemporanea pan-europea, proposta in piccole tapas, con diverse alternative veggie) o di Miller and Carter: l’atipica steakhouse è specializzata in british beef, di cui potete accompagnare le carni - maturate almeno 28 giorni - con contorni strepitosi come le carote viola glassate al bourbon.
ESCURSIONE NEL SOMERSET
Sarebbe un peccato chiudersi nei confini - per quanto confortevoli - di Bath. Sobria e per nulla scenografica, la contea del Somerset offre però distese di un verde placido e rassicurante, punteggiate da fattorie che rivelano l’animo orgogliosamente agricolo della contea. La tradizione secolare di allevamento della West Country (sei contee nel Sud Ovest del paese: Cornovaglia, Devon, Dorset, Gloucestershire, Somerset, Wiltishire) la rende la più agricola d'Inghilterra, in cui vengono prodotte circa il 24% della carne bovina e circa il 21% della carne ovina di tutto il paese. Un primato reso possibile anche dalla collaborazione - poco idealistica forse, ma sicuramente funzionale - con l’industria e con il governo: tra i più recenti successi ci sono riconoscimento IGP per il West Country Beef e i West Country Lamb.
Questo e altri racconti sull’importanza data nella regione al benessere animale, attenzione che si traduce poi in eccellenza assoluta delle carni, ce li ha fatti Malcolm Pyne, istrionico proprietario della Macelleria Pyne’s.
Quello che al primo sguardo sembrerebbe un gigantesco spaccio (non particolarmente appetibile) in realtà è un paese di Bengodi aperto 6 giorni su 7 che dai produttori locali si rifornisce di carne ma anche di prodotti ultra local, su cui spiccano soprattutto le conserve casalinghe e il sidro, la cui produzione è una tradizione del Somerset dal 1700. Riempitevi il cestino delle sue salsicce pluripremiate, di cui ne vendono più di 12.000 a settimana (“Il segreto? La localness”): la The Proper Job è una combinazione mortalmente irresistibile di maiale, mela, salvia e sidro.
FUGA ROMANTICA, MA SOPRATTUTTO GOLOSA
Il villaggio di Long Sutton risponde a diverse definizioni da guida turistica, partendo da romantico, finendo a pittoresco e passando per “da cartolina”.
Qui il The Devonshire Arms offre una cucina di ambizioni decisamente più alte di quella da gastropub - di cui però rimane la mano generosa nelle porzioni e l’atmosfera calda e confortevole - su cui spicca una superba spalla di agnello con datteri, spezie marocchine e patate novelle. Fermarsi a dormire è la scusa perfetta per provare perfetta per provare la Full English Breakfast, specialmente se servita nel giardino interno.