Camminando per via del Pigneto ci si ritrova, oltre la chiassosa isola pedonale, in un mondo di murales e villette piene di banani e cactus altissimi. E mentre si passeggia è impossibile non sbirciare in una piccola vetrina, da cui si intravede un ambiente retrò dalle luci soffuse che sembra uscito da una festa da Deyrolle nel 1925.
La Santeria si è fatta conoscere da tutti a suon di scarpette e buon bere e ora ha accanto una sorella gemella più grande. Da un mese o poco più è nata La Santeria di Mare, luogo di passaggio e di slow food dove il pesce viene declinato in tutte le sue forme, dal crudo al sugo. Ad accompagnare la cena una carta dei vini curata nel dettaglio con etichette eccellenti e il più possibile consapevoli (una menzione speciale merita la selezione di champagne, dove l’attenzione si è rivolta alle bottiglie prodotte con lieviti autoctoni). Ancora una volta Gioia Di Paolo e Alessandro Cignetti hanno tirato fuori dal cilindro una creatura dall’anima propria, che infonde relax e allo stesso tempo porta verso mondi lontani: sembra di stare in un romanzo di Jules Verne con quegli arredi che rimandano a viaggi, esplorazioni e bizzarrie sognanti. La sala da pranzo ricorda così tanto il mare da far sorgere il dubbio che dal mare siate arrivati: ci sono il bancone per i marinai assetati, il blu pavone delle tavole e i quadri con le barche in burrasca.

Non ristorante ma pizzicheria, bistrot. Informale e godurioso. Classiche le tartare, godibilissimi i salumi di mare - come la 'nduja e la porchetta di tonno - e l’Oyster Bar da accompagnare allo champagne. Se non amate le ostriche, tra i crudi hanno dei piccoli gamberi rossi di Puglia che si sciolgono non appena toccano il palato, infondendo amore.
Una volta aperto lo stomaco c’è spazio anche per un primo o una zuppa: i Paccheri all’Amatriciana di Mare sono consigliatissimi, mentre se ci si vuole riscaldare una bella Zuppa di Ceci con Baccalà e Crumble di Lariano è proprio quello che ci vuole.

Ma chi conosce La Santeria saprà anche che il nome è sinonimo di scarpette. Con la Ricciola alla Cacciatora, il Polpo alla Luciana e la Trippa di Ombrina alla Romana ci si riempiono le tasche di morbido pane fino a strabordare, con somma gioia di palato e pancia. Ovviamente il pesce ha una sua stagionalità e le variazioni nel menu ci saranno eccome, ma prendetelo come segno di rispetto verso il cliente e il regno dell’acqua salata. Niente capricci se non trovate quello che leggete: è la bellezza delle stagioni.
Un angolo di Roma vivo, pieno di fascino. Un pezzo di Parigi con le sue musiche e i lampadari Belle Époque.
Un viaggio tra carte da parati e pirati orientali.
Un piccolo tuffo in mare.
Tutte le immagini: Alberto Blasetti
Cosa La Santeria di Mare – Pizzicheria di Pesce
Dove Via del Pigneto, 209 Roma (RM)
Info 06 8923 0730
Sito Web Pagina Facebook