Un anno è passato, un anno è arrivato. Come Giano Bifronte, che guarda indietro e avanti, abbiamo pensato di riassumere l’anno appena concluso nelle migliori aperture romane.
Nuove concezioni di pizza, elogio della materia prima, riaperture stellate, trattorie deliziose e nuovi ristoranti che propongono cucina gourmand: è stato un periodo d’oro per l’enogastronomia capitolina, che si è vista arricchirsi e rinnovarsi di mese in mese superando le aspettative e sé stessa.
Un vortice senza freni che comprende il nuovo grande progetto firmato Cristina Bowerman in piazza dell'Emporio, passa per l’eleganza di Ercoli 1928 e finisce con Cezar Predescu e il suo Perpetual.
Questo 2017 ha dato una grossa voce a nuove realtà di ristoranti a Roma, che non accenna a spegnersi.
Ma arriviamo al sodo: quali sono le migliori aperture di Roma dell’anno appena trascorso?
Noi ne abbiamo scelte dodici, dalla tradizione alla ricerca.
NUOVE APERTURE ROMA
Romeo Chef & Baker

Per più di un anno chi passava per via Marmorata si chiedeva cosa stesse succedendo. Incastonato dentro il colle Aventino, con uno spazio di duemila metri quadrati, stava prendendo forma il nuovo Romeo Chef&Baker, attraverso materiali malleabili, pronti a respirare insieme ai clienti seduti a tavola.
In questa versione, il secondo locale della chef Cristina Bowerman non si è solo tirato a lucido. Ha ampliato l'offerta in maniera straordinariamente varia.
Nelle sale si può assaggiare la cucina d'autore della chef pugliese che spazia tra Roma e il mondo tutto (Pancia di maiale, kimchi, mela sedano e pinoli e sto.), una gastronomia fatta di lieviti, salumi e formaggi eccellenti, una pizza Napoletana curata dai Fratelli Salvo e una romana per chi la ama scrocchiarella. E per finire la gelateria artigianale: perché chiudere tutto con il dolce giusto ti fa tornare a casa felice.
Ambizioso, imponente e per tutti i gusti.
E poi, diciamoci la verità: dove vi ricapita di mangiare nella pancia di un colle?
Romeo Chef & Baker
Piazza dell'Emporio, 28
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Giulietta
Piazza dell'Emporio, 28
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Frigo
Via Marmorata, 30
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Ercoli 1928

Foto: Ercoli 1928
Ercoli esiste da così tanto tempo che il futurista Giacomo Balla la ritrasse in un suo dipinto durante le feste di Pasqua.
Da quel giorno ad oggi le cose sono cambiate, ma non di tanto: la gastronomia propone prodotti di eccellenza assoluta che vanno dai migliori erborinati in circolazione al caviale Calvisius passando per patanegra e scaffali pieni di scatole bellissime.
In quest’anno le aperture sono state due. C’è il nuovo locale di Viale Parioli, che serve piatti cucinati dallo chef Andrea Di Raimo con le materie prese dal banco -una semplicità di cui non si può fare a meno- e il vermouth bar che ridona splendida vita al vino liquoroso grazie a Federico Tomasselli.
Dall’altra parte, invece, nella bottega storica in Prati, al banco gastronomia si sono aggiunti dei tavoli per pranzo e cena e un Charlie Bar che propone diverse (e ottime) etichette di champagne.
Ha fatto da apripista a gennaio, ma non ce ne siamo dimenticati.
Ercoli 1928
Viale dei Parioli, 184
Via Montello, 26
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Berberè

Foto: Berberè
Con le bacheche di Instagram invase da queste pizze magistralmente condite fetta per fetta, l’attesa per l’apertura romana di Berberè è stata davvero sentita.
Finalmente anche Roma ha avuto il suo spicchio della creatura firmata Matteo e Salvatore Aloe accanto al museo MACRO, come una seconda breccia di Porta Pia.
E l’attesa è stata tanta anche perché, prima di questo locale in stile pop-operaio, di pizze così in città non se n’erano mai viste.
Pizze già tagliate ideali da condividere, che ruotano in base alla stagionalità con topping generosi fatti di ingredienti sani ed eccelsi, le pizze di Berberè accontentano tutti con la loro bontà: dal purista a chi piace sperimentare.
Alta, morbida, lievitazione controllata alla perfezione, farine e ingredienti biologici e sapori che appagano senza stufare. La convivialità della pizza e la condivisione del territorio in un unico piatto.
Berberè
Via Mantova, 5
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Santo Palato

Foto: Santo Palato
Se non avete avuto per buona parte del 2017 gli occhi coperti da fette di salame e le orecchie foderate di prosciutto, certamente avrete sentito parlare di Santo Palato.
La concezione svecchiata e contemporanea di trattoria ha conquistato davvero tutti, anche oltreoceano.
La chef Sarah Cicolini, 28 anni, è giovane e con grinta da vendere. Ha un amore spassionato per le frattaglie (che non precludono affatto altre pietanze) e ha fatto della sua cucina un ritrovo per chi vuole mangiare bene.
Lei abruzzese, la cucina romana. Si va quindi dalla Cacio e Pepe alla trippa col sugo, anche se non mancano le chicche che esaltano allo stesso tempo tradizione e innovazione come il Cuore, fondo di funghi e uovo di quaglia.
Dopo pochi mesi di apertura sono fioccati i giusti riconoscimenti a un locale e a una cucina fatta di cuore e ricordi.
Santo Palato
Piazza Tarquinia, 4 A
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Perpetual

Foto: Perpetual
Perpetual ha aperto le porte da nemmeno due mesi. Ancora prima di farlo, in città già se ne parlava animatamente.
Elegante, minimal ma non freddo, dietro ogni spazio sorgono interi laboratori e una cucina che osa senza paura. Qualche esempio? Gli Gnocchi al Tartufo bianco sono cotti sotto cenere, la Coda alla Vaccinara è servita come una Sacher e il Panino al Cioccolato è fatto con gelato di lievito madre e cioccolata calda. La squadra è capitanata dallo chef rumeno Cezar Predescu e lavora in completa sinergia. Da Perpetual si investe sulla ricerca delle materie e soprattutto dei processi scientifici alla base della cucina. Una promessa, insomma, di evoluzione continua in questo nuovo anno appena arrivato.
Perpetuamente, senza sosta, in una di quelle piazze romane dove il tempo sembra essersi fermato.
Perpetual
Piazza Iside, 5
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L’Osteria di Birra del Borgo

Foto: L'Osteria di Birra del Borgo
Ritorno all’osteria, quella vera. Dove vi sedete e tutt'intorno avete il parlottio felice della gente ai tavoli e davanti avete piatti semplici che appagano il palato. Se nelle antiche osterie protagonista era il vino, qui regina indiscussa è la birra. Birra del Borgo ha portato sul grande bancone le sue birre classiche e i suoi esperimenti. Si ride, si beve e si mangia: c’è la pizza di Gabriele Bonci, i cocktail del Jerry Thomas e c’è una cucina che esalta il territorio. Pasta, pizza, birra, polli ruspanti, eventi e l’oste sempre a disposizione per una chiacchiera sono le formule giuste di un’apertura riuscitissima. La qualità è altissima, la convivialità assoluta. Difficilmente se ne può fare a meno.
L’Osteria di Birra del Borgo
Via Silla, 26
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La Santeria di Mare

Foto: La Santeria di Mare
Passeggiare per le vie del Pigneto è affascinante e romantico. Soprattutto se vi imbattete nelle vetrine della Santeria, in cui si fa un salto indietro nel tempo lungo ottant’anni. Accanto alla storica bomboniera retrò, Gioia Di Paolo e Alessandro Cignetti hanno dato luce a una sorella più grande: La Santeria di Mare, dove sembra di essere trascinati in uno di quei romanzi di Hemingway che parlano di pesca. All'interno della Santeria troverete il bancone se avete sete, l’Oyster Bar se andate di fretta e - ovviamente - la cucina. La proposta spazia dal crudo alle scarpette: tasche di morbido pane ripiene con sughi di pesce.
In una città in cui non è facile trovare ottimi ristoranti di pesce, La Santeria di Mare riesce a mettere d’accordo tutti. Da non perdere la selezione di Champagne fatti con lieviti autoctoni di cui si può rischiare la dipendenza.
Un racconto dietro l’altro che è un piacere ascoltare. Come una volta.
La Santeria di Mare
Via del Pigneto , 209
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Trattoria Pennestri

Foto: Trattoria Pennestri
Cosa fanno un’argentina e un italo-danese nello stesso locale? Vi fanno passare una serata incredibilmente piacevole.
Piatti della tradizione con un leggero tocco in più, sostanziosi, generosi, buoni. Dall’antipasto con la coratella al tiramisù, qui si trova la vera atmosfera di casa. Valeria pensa al vino - una selezione curata - e a farvi rilassare. Tommaso nel frattempo vi prepara piatti deliziosi con particolare attenzione alle carni. La trattoria come una volta, dove i sapori sono della tradizione, ma non senza firma. Consiglio spassionato: prenotate, la gente ne va matta e non sapremmo proprio come dargli torto.
Trattoria Pennestri
Via Giovanni da Empoli, 5
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B28

Foto: B28
In una delle zone più pettinate di Roma, quella della Flaminia e del suo ponte Milvio, si nasconde una casa diversa dal resto.
B28 è la nuova birreria firmata Caulier 28 e Toccalmatto, due tra i birrifici migliori d’Europa. Toccalmatto porta la propria decennale avventura italiana nella produzione brassicola in quel di Fidenza, Caulier secoli di produzione.
Con un bancone ricco di birre alla spina, dalla weiss all’Imperial Stout (che non è affatto facile trovare), scaffali pieni di bottiglie e una cucina da brasserie che si accompagna perfettamente alla bevuta, è il posto perfetto per godersi la compagnia in tutta tranquillità.
E mentre vi dissetate, magari alla seconda pinta, ordinate un panino o la pancia di maiale caramellata. Autentico foodporn.
B 28
Via Flaminia, 525
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Secondo Tradizione

Foto: Secondo Tradizione
Secondo Tradizione sì, ma fino a un certo punto. Tra le vie in zona Cipro, a due passi dai Musei Vaticani, c’è da tempo immemore La Tradizione, gastronomia d’eccellenza romana. Appena cento metri dopo il ristorante Secondo Tradizione, che prende quei prodotti e li trasforma in piatti semplici, ma sublimi. Tra un fritto alla romana con animelle e cervello, primi piatti tradizionali e secondi mai scontati, la cucina di Jacopo Ricci e Piero Drago non fa mai pentire di essersi seduti a uno dei tavoli. Precedentemente in forza al bistellato Pagliaccio di Anthony Genovese, i due giovani cuochi hanno un bagaglio di sapienza e mano impeccabili. Tra i dolci poi c’è una Granita di caprino con lamponi e miglio soffiato che potrebbe diventare il vostro nuovo dessert preferito. La possibilità di accompagnare il tutto con vini ben selezionati chiude un’esperienza semplice, ma indubbiamente gourmet.
Secondo Tradizione
Via Rialto, 39
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Waraku

Foto: Waraku
Non parliamo di riapertura, perché da Waraku tutto è cambiato. Lui italiano, lei giapponese, partiti da una palestra nel cui retro era stipata una manciata di tavoli, oggi hanno il loro bel locale sulla Prenestina. Non ha la stessa atmosfera, ma il cibo è sempre lo stesso. La cucina nipponica più autentica, quella che difficilmente si trova a Roma, è invece la firma precisa di un posto in cui la gastronomia del Sol Levante è filosofia ben perseguita. Ramen, Gyoza, Okonomiyaki, Takoyaki sono i principi della tavola; piatti che rispecchiano il Giappone e le sue tradizioni morso dopo morso. Con un giardino che apre le porte nei mesi più caldi, Waraku è assolutamente imperdibile per chi ama davvero quella cultura straordinaria dalle tradizioni millenarie.
Waraku
Via Prenestina, 321 A
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La Terrazza all’Hotel Eden
Foto: Terrazza dell'Hotel Eden
Invece qui sì che parliamo di riapertura. Dopo un periodo di ristrutturazione, che ha regalato a chef Fabio Ciervo probabilmente la cucina più bella di tutta Roma, con una vetrata che permette alla brigata di osservare tutta la Città Eterna, La Terrazza è tornata e si è ripresa la stella Michelin. In una sala che guarda alle cupole della Capitale vengono serviti piatti in grado di rispecchiare perfettamente la filosofia dello chef dove a vorticare sinergicamente ci sono salute, bontà, estetica ed innovazione. Elegante, leggero, gustoso, il menù degustazione è un inno alla tecnica e alla stagionalità.
Basta una forchetta, un calice ben pieno, uno sguardo fuori e sarete in perfetta armonia col mondo. Bentornati!
La Terrazza all’Hotel Eden
Via Ludovisi, 49
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