Dopo Bologna e l'Emilia Romagna, rispettivamente elogiate da Telegraph e Forbes , la stampa straniera si occupa ancora di Italia, di cibo e turismo enogastronomico.
Il New York Times si concentra questa volta sulla Puglia: nell'articolo di Seth Sherwood, intitolato In Lecce, Making Magic With Humble Ingredients, il giornalista americano offre uno splendido spaccato della città di Lecce, della sua gastronomia e la sua cucina povera.
Il merito di questa riscoperta dei prodotti del territorio pugliese si deve, fra le altre ragioni, ad una serie di scuole di cucina che in questi ultimi anni stanno incoraggiando i turisti italiani e stranieri a riscoprire le materie prime della tradizione.
Al centro dei corsi di cucina paste della tradizione, fave e cicorie, rape e legumi. Il viaggio nella Lecce del Ny Times inizia dalla Awaiting Table Cookery School di Silvestro Silvestroni, italo - americano con una nonna leccese, che nel 2003 è tornato in Italia e ha fondato una scuola per condividere i segreti della cicoria e o di altri bontà locali. Passate di pomodoro fatta in casa, pasta fresca, conserve di ogni tipo: Silvestroni insegna tutto quello che ha a che fare con la cucina di una volta ai suoi allievi.
Non solo la scuola Awaiting Table Cookery: nell'articolo si parla anche dei corsi Alle Due Corti, con la chef Rosalba Da Carlo o dell'appartamento/ cucina de Il Gusto del Tacco di Anna Maria Chirone Arnò, dove si tengono corsi mirati a dare uno squarcio della vera cucina tradizionale fatta di verdure e di preparati fatti in casa.
Ancora quindi una testimonianza dall'estero di quanto per il turismo nel Bel Paese la chiave del successo sia ancora una volta la cucina, e la voglia da parte degli stanieri di imparare a cucinare come le nonne nostrane, come dimostra anche il boom delle iscrizioni nelle scuole di cucina in tutta Italia.