Quando non sai cosa regalare, regala un libro! Questa dovrebbe essere molto più che una regola, un mantra, un modo di pensare, uno stile di vita. E per un appassionato di food, quali sono i libri di cucina da regalare a Natale (e non solo)?
L’editoria in questo fornisce tantissimo materiale, nelle librerie fisiche e online, gli spazi dedicati ai libri di cucina sono sempre in espansione e ogni settimana godono di meravigliose novità sia per tematiche che per immagini.
Il food styling e la food photography hanno fatto passi da gigante camminando al fianco dei social network che oggi dettano addirittura i food trend. Ecco quindi che i libri di cucina non sono più semplici libri di ricette, ma (in alcuni casi) vere e proprie opere visive.
Se cercate una risposta alla domanda “Qual è il miglior libro di cucina?”, sappiate che non c’è. Come per i piatti che mangiamo, anche la letteratura è estremamente soggettiva, ma di certo si possono trovare immense differenze tra una pastina con il brodo di dado industriale e i piatti iconici del neo tristellato Antonino Cannavacciolo, come tra un testo di David Foster Wallace e un nuovo romanzo di un qualsiasi influencer.
Ecco quindi una piccola guida ai 5 food book da regalare a Natale, elenco che potrà essere naturalmente integrato e modificato a piacimento a seconda dei gusti e degli interessi della persona a cui è rivolto il dono.
La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi
Si potrebbe definire come un grande classico che non stanca mai. Pellegrino Artusi, considerato il padre della cucina italiana così come (più o meno) la conosciamo oggi, ha scritto questo capolavoro che conta oltre 1 milione di copie vendute in 32 edizioni. Si tratta di una guida completa e insostituibile per tutti i cuochi professionisti e non. È un libro che non può mancare nella libreria di chi ama la buona cucina e di chi coltiva la passione delle buone letture. Vale la pena averlo (e regalarlo) anche solo per la prima fase della prefazio, che recita “La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avrete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria”. Se non è genio questo…

La grammatica delle spezie di Caz Hildebrand
Si può considerare uno spin-off della straordinaria opera (senza alcuna esagerazione) La grammatica dei sapori, volume che racconta con precisione e un pizzico di ironia aneddotica tutti i migliori abbinamenti e accostamenti tra ingredienti più o meno conosciuti.
Tornando a La grammatica delle spezie, si tratta di un libro sapientemente gremito di informazioni sulle spezie provenienti da ogni parte del globo. Per ogni spezia troverete provenienza, curiosità e storia, ma anche i migliori abbinamenti, consigli e trucchetti per imparare a dosare e usare con consapevolezza questi magnifici e misteriosi ingredienti spesso antichissimi. L’introduzione comincia così “Le spezie, grazie al cielo, sono moltissime. La chiave della loro importanza è proprio la varietà. L’esplorazione di questo mondo deve partire da qui: la nostra dispensa delle spezie è ricca di una molteplicità di gusti e sapori”. Plus: ogni scheda è alternata da pagine di pattern che farebbero commuovere anche il più insensibile dei grafici.

Giappone di Nancy Singleton Hachisu
È un ricettario molto completo sulla cucina giapponese, dalla tradizione ai giorni nostri. La copertina rigida rispecchia la disciplina e la precisione giapponesi con un’eleganza unica che fa di questo libro un bellissimo oggetto da arredo da custodire in casa. Se dovesse capitarvi anche di sfogliarlo, vi accorgerete che le foto delle ricette sono in grado di infondere una pace interiore che solo chi ama la cultura del Sol Levante è in grado di capire e conoscere. Vi state chiedendo se con questo libro diventerete perfetti cuochi giapponesi? La risposta è perentoria: NO! Ma sarà certamente divertente provare a preparare un buon dashi o la zuppa del “cane procione” (pag. 172, abbiamo controllato e si tratta di una ricetta vegana).

Dalì. Les diners de Gala Ed. Taschen
Questo è il libro di ricette votate al piacere del gusto che non contengono alcuna equazione di dietetica. È un testo del 1971 e racconta (soprattutto) con immagini e ricette il percorso gastronomico di Salvador Dalì. Il Marchese di Pùdol non è di certo il primo artista ad aver amato ed essersi approcciato all’arte gastronomica (uno fra i tanti fu anche Jackson Pollock, massimo esponente dell’action painting), ma in questo libro mostra quando l’arte visiva e la cucina siano collegate su più tematiche. Dalì inizia a lavorare a questo libro nel 1968 e grazie alla sua pubblicazione realizza il personale sogno di bambino che, a detta sua, era concentrato nella frase che pronunciò più volte nella vita: “A sei anni, volevo fare la cuoca”.
Se amate l’arte del pittore dal mustacchio vistoso, qui la ritroverete in forma gastronomica, con immagini (oggi vintage) di impiattamenti e ingredienti che riportano ai periodi del Surrealismo, del Cubismo, del Dadaismo e di tutta l’arte moderna. Consiglio: regalatelo a colori!

Plenty More di Yotam Ottolenghi
Qualsiasi appassionato di food conosce Ottolenghi e dovrà possedere almeno un suo libro nella sua personale collezione di volumi di cucina. Nel suo testo Ottolenghi parla di rinascimento vegetariano, tema quanto mai contemporaneo. Con semplicità e tantissimo estro, Ottolenghi racconta come le verdure con l’avanzare dell’età smettono di fare paura e spiega il percorso che quotidianamente lo porta a trasformare le idee in ricette.
Esagera con l’aglio? Sì.
Prepara piatti interessanti? Assolutamente, sì.
Per questo vale la pena regalare questo libro che potrà essere di ispirazione per approcciarsi ad un nuovo stile alimentare sempre più orientato al consumo dei vegetali e ad una drastica (e necessaria) riduzione della carne.
