C'è il cuoco che manteca a colpi di padella. E c'è chi, sui fornelli di casa, amalgama a cucchiaio o sollevando gli spaghetti dal basso verso l'alto. A fuoco spento, a fuoco acceso, ogni sugo ha i suoi capricci.
E poi c'è Mama Pasta.
In un chiaro omaggio alla cucina di Davide Scabin e agli agnolotti shake del suo Combal.Zero, il nuovo locale nel cuore della mondanità trasteverina fa della mantecatura shakerata il suo DNA.
Pasta fresca, secca o ripiena si uniscono alle salse nel miscelatore per donare al piatto la giusta cremosità. You choose we shake, questo è il motto.
Con i suoi colori pastellosi anni '50 e vecchi mobili recuperati che fungono da tavoli, Mama Pasta è il luogo ideale per non incappare nella solita osteria da turista, pur rimanendo fedeli al piatto principe della tradizione italiana.
Servite in comode vaschettine che riprendono il packaging dello street food cinese, sono le paste fresche e quelle ripiene le regine, perché tirate al punto giusto e farcite con la classica ricotta ed erbette o con il più saporito patate e baccalà, ingrediente di spicco dell'antica cucina giudaico-romanesca.
E se la pasta è la regina, il suo re è il sugo.
Oltre alle romane carbonara, amatriciana e cacio e pepe, sorprendono il pesto di bietole, delicato, che lascia un buon sapore sul palato e il ragù, dove la materia prima è stata trattata con tanto amore e il dosaggio è così calibrato da non farvi rimpiangere le domeniche in famiglia.
Scelta la base, scelto il condimento, non resta che shakerare.
Quello che rende così efficace questo processo è l'aria che passa nel miscelatore, permettendo così una mantecatura perfetta e il risultato di un piatto omogeneo, denso e armonico.
Sarà il giovane chef e proprietario Alessio Bosi, classe 1989 e un passato in ristoranti di livello a Sidney, a consigliarvi con una disponibilità e gentilezza rare i suoi tortellini fritti, nell'attesa che sia pronto. Serviti con una salsa di pomodoro e una di cacio e pepe in un cuoppo da passeggio, uno tira l'altro e la mano si muove veloce dall'intingolo alla bocca.
Per i più intrepidi esiste anche la soluzione scarpetta, se l'attesa dovesse risultare troppo lunga (o meglio, se i tortellini fossero finiti troppo in fretta). Una coppetta da gelato colma di sugo che viene prima e non dopo aver finito la pasta, è servita accanto al pane rigorosamente integrale, andando a eliminare quei carboidrati vuoti da farina raffinata che abitano i coperti di ogni ristorante.
Un discorso a parte meritano invece i cocktail.
Se la pasta è shakerata, sono i cocktail ad essere fatti e finiti: provette, ampolle e tubetti racchiudono l'anima alcolica di uno spritz o di un negroni, che si possono portare ovunque o versare in un bicchiere con ghiaccio e soda e gustare al tavolo.
Un'inversione di tendenza che ha il pregio di stupire e perché no, dare adito a scetticismi, racchiude invece il cuore della tradizione culinaria italiana di sempre, quello delle mamme che sanno esattamente cosa ci vuole per risollevare un figlio dopo una dura giornata.
E le coccole sono le stesse.
Cosa Mama Pasta
Dove Via del Moro 37d, Roma
Aperto dalle 12 alle 23