Mangiare a Bologna è un piacere - una gioia, financo un rito - che non conosce stagioni. Ma se c’è un momento dell’anno in cui la tradizione gastronomica locale conosce il suo apice, e il territorio bolognese si veste di meraviglia, è l’autunno.
Funghi e tartufi, le gemme degli Appennini tosco-emiliani: dove gustarli? Per quanto siano tanti gli indirizzi, dentro le mura cittadine, che propongono piatti autunnali confortevoli e profumati di bosco - penso ad esempio alla Trattoria di Via Serra, avamposto cittadino di cucina appenninica - una visita ai ristoranti in collina è imprescindibile.
Ecco cinque indirizzi vicino Bologna dove riempirsi il piatto di delizie a base di funghi e tartufi.
Amerigo dal 1934
Una stella Michelin brilla sul paese di Savigno, a poco più di mezz’ora di macchina dal centro di Bologna. La Trattoria, aperta nel 1934, offre il meglio della cucina d’Appennino con il giusto tocco di eleganza e leggerezza. Nel menu autunnale troviamo gnocchi di castagne con ragu di fagiano e funghi porcini, selvaggina di stagione, le celebri uova “Amerigo” da antiche razze di gallina con funghi, tartufi ed erbe aromatiche, e diverse specialità al tartufo bianco. Se esagerate con la ben fornita carta dei vini potete fermarvi a dormire nelle camere della Locanda attigua.
Antica Osteria del Mirasole
Dici pranzo domenicale d’autunno, e pensi al Mirasole. Attenzione alla filiera, cottura della carne su braci a legna e recupero di ricette ‘dimenticate’ della tradizione bolognese sono solo alcuni dei motivi per visitare il ristorante di San Giovanni in Persiceto, a pochi chilometri da Bologna, dove in stagione non mancano specialità a base di funghi e tartufo. Rimane sempre imprescindibile l’assaggio dei tortellini alla crema di latte, ovvero la panna d’affioramento, in grado di riscaldare anche il più freddo degli autunni.
Trattoria del Borgo
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Un post condiviso da @lolliverati in data: Gen 22, 2017 at 8:41 PST
Monteveglio è un incantevole paesello fortificato nella valle della Samoggia, perfetto per una gita domenicale in cui visitare l’Abbazia e il Castello - e approfittarne per un bel pranzo alla Trattoria del Borgo. Ospitalità d’altri tempi, ambiente accogliente come pochi e un menu all’insegna di stagionalità e ricerca assoluta d’eccellenza del prodotto. Il menu degustazione funghi e tartufo nero (38 euro bevande escluse) comprende piatti come la zuppetta di funghi e patate di tolè, le tagliatelle al mattarello con porcini e una battuta al coltello con tartufo fresco (che ovviamente varia a seconda della stagione).
Trattoria Lina
Aperto nel 1956 come bar tabacchi dalla signora Lina, negli anni Settanta è stato trasformato in ristorante dalla figlia Graziana, e tuttora viene gestito dal nipote Stefano insieme alla moglie Barbara. Un’istituzione tra queste colline, famoso per la cucina ruspante e genuina e per le specialità ai funghi e al tartufo, che ovviamente varia - bianco, bianchetto, scorzone... - a seconda della stagione. Tra lasagne al tartufo, tagliatelle e tortelloni ai funghi porcini e una maestosa cotoletta al tartufo, la soddisfazione è tanta e il rapporto qualità-prezzo encomiabile.
Taverna del Cacciatore
Taverna del Cacciatore - Facebook
Lucia Antonelli è nota come ‘La Regina del Tortellino’, ma i suoi gioielli di pasta sfoglia non sono l’unico motivo per arrivare fino a Castiglione dei Pepoli. La Taverna del Cacciatore, aperto nel 1969 dai suoceri di Lucia, propone una strepitosa ricotta al tartufo nero, ottime tagliatelle classiche ai prugnoli o passatelli asciutti al tartufo, numerosi piatti a base di cacciagione e un dolce autunnale che più autunnale non si può: budino tiepido di castagne con salsa di marroni.