Fiorentina d'origine, canadese per amore, foodblogger per curiosità. Margherita Romagnoli ha aperto il blog La Petite Casserole (traduzione della schiscetta milanese) dopo il trasferimento a Montreal: per passatempo e per passione, per condividere ricette con gli amici italiani e per far conoscere ai canadesi la cucina italiana (il blog è anche in inglese e francese). Basta un clic per venire conquistati da ricette e fotografie, una semplicità raffinata e un inconfondibile marchio di toscanità.
Prima di correre ai fornelli per provare il Plumcake salato al pesto o la Cheesecake al cioccolato bianco e lamponi, ecco la piccola intervista che le ha fatto Fine Dining Lovers.
Ci racconti un po' della sua storia.
Sono fiorentina al 100%. Ho una laurea in media e giornalismo e fino alla partenza ho lavorato in una grande casa editrice fiorentina. Sono arrivata in Canada per amore di un fiorentino che ha deciso di fare una fellowship a Montreal, non é più tornato indietro e adesso fa il medico. Mettendo tutto sul piatto della bilancia, abbiamo deciso che la cosa più conveniente era che fossi io a muovermi. Ma ha promesso che prima o poi mi riporta indietro.
Com'è stato il primo approccio "gastronomico" al Canada?
Sono una persone estremamente curiosa, soprattutto se si parla di cibo. Tutte le volte che vado all’estero la tappa al supermercato é d’obbligo. Sono arrivata a Montreal prevenuta, pensavo che avrei dovuto “contrabbandare” molti prodotti, ma in realtà trovo sempre tutto quello che cerco. Sono pochi gli ingredienti (mi vengono in mente zucchine, carciofi e stracchino) che non si trovano buoni come in Italia. Montreal é sicuramente la città più europea del Nord America, una città-compromesso. Vuoi per il bilinguismo, vuoi per l'università, qui arriva una quantità inverosimile di persone da tutto il mondo, di cui tantissimi europei. Questo la rende “multitasking” da tutti i punti di vista, cibo compreso.
Com'è nato il blog?
Il blog è nato un po' cosi, un po’ nella disperazione di dare un volto alla mia “disoccupazione forzata”. Non è stato - e non è facile - reinventarsi a 34 anni in una città dove tutti parlano almeno due lingue (molti tre). Ho cominciato così, un po’ per caso, spinta anche dagli amici italiani. La voglia di condividere é stato senza dubbio la spinta più grossa.
Il piatto canadese che ti piace di più?
Domanda difficile … forse la torta di noci pecan e sciroppo d’acero. Dolce, dolcissima, ma molto buona.
E una ricetta "mista", italo-canadese?
Perché non provare una lonza di maiale con mele e sciroppo d’acero?
Pregiudizi da sfatare sul cibo all'estero?
Io adoro la semplicità della cucina italiana: da toscana per me non esiste condimento migliore di un buon olio d’oliva. Non è vero, però, all’estero si mangia solo roba grassa: non ho mai visto un numero così grande di supermercati biologici o ristoranti vegetariani. Da casa mia, a piedi, ne raggiungo almeno 4 in 10 minuti.
E come si trova a mangiare fuori?
Si dice che a Montreal si possa andare a cena fuori tutte le sere in un posto diverso per 13 anni: non male, vero? Come dicevo prima io sono curiosa, mi piace sperimentare. Apprezzo le cucine degli altri paesi (soprattutto quelle asiatiche) e tendenzialmente non ho pregiudizi. L’unica cosa italiana che ci concediamo fuori è la pizza, ce ne sono un paio fatte come si deve, molto buone. Unico difetto: 22 dollari l'una!