Chi ha detto che Roma debba essere legata solo alle sue tradizioni, e all’antichità che la avvolge? Market, il nuovo salad bar dell’Hotel Chapter, nel Ghetto capitolino, dimostra come anche Roma abbia i suoi spazi ultra moderni. I suoi ritrovi freschi ed eleganti.
Prima di parlare della cucina e del progetto Market, due parole sulla cornice più ampia dell’hotel: Marco Cilia, romano con un passato nell’alta finanza tra Londra e New York, lavora da tempo nel ramo degli alberghi. Ora, con il suo hotel nella sua Roma, ha deciso di sposare la causa di svecchiare la Capitale, di renderla una città moderna e bellissima, con spazi contemporanei, all'insegna del minimalismo e dell’arte.
C’è arte e design in ogni angolo all'Hotel Chapter, dai tappeti ai bagni, ed è stato concepito per essere un albergo quattro stelle dove ognuno è invitato a entrare, e a condividere lo spazio. Un luogo per la città, in qualche modo. E ognuna delle camere è un piccolo salottino con tanto di bar. Di un bar vero, fatto di shaker, bottiglie intere, spoon e jigger. Murales di Alice Pasquini e Warios, tappeti di Toilet Paper by Seletti, insomma c’è stato un bello studio sull’estetica e la funzionalità e il minimalismo.
Market | La location
All’interno di questo nuovo hotel della città, con ingresso proprio e un altro condiviso, è nato il progetto Market.
Un salad bar, senza la pretesa di essere troppo gourmand, dove la cosa più importante è l’attenzione ai materiali, al biologico, e alla qualità degli ingredienti.
In uno spazio su strada, con le vetrine che fanno filtrare tanto la luce quanto la bellezza dei vicoli romani, c’è qualche tavolino - semplice, ma intimo - dove gustarsi diverse buone insalate e godersi una centrifuga. O tutte e due le cose.
Interessante è pure il fatto che, intuibile dal nome del luogo, da Market non ci si limiti a sedersi per una pausa pranzo: quello che trovate al banco potete, effettivamente, comprarlo come in un mercato qualsiasi. Con pochi ingredienti, ma di un certo tipo.
Market | Il menu
Per mangiare un boccone, le formule sono due: si può scegliere la base e gli ingredienti, o si possono ordinare le insalate signature. Con una proposta che strizza l'occhio alla scelta vegetariana e vegana, la decisione non troppo difficile (sono solo otto) può cadere sul Farro alla Checca, reinterpretazione insalatiera della pasta alla checca con pomodorini e mozzarella (8 euro) o sulla più sostanziosa Mexican Quinoa (10 euro) con quinoa, semi di girasole, cavolo, fagioli rossi, coriandolo, pomodori secchi, feta, jalapenos e tabasco. Un’insalata che riempie e che fa crunch grazie alle tortillas in superficie.
Sull’Insalata Thai, con ottimo tofu affumicato, cetrioli, coriandolo, jabanero, rucola, lattuga e succo di lime o sulla Pollo & Avocado, di cui semplicemente ve ne mangereste un’insalatiera piena.
Se le insalate, dato il periodo invernale, non sono proprio quello di cui avete bisogno, allora potete optare per la vellutata del giorno: niente di meglio in queste giornate, sempre più fredde.
Le centrifughe, fatte al momento, sono piacevoli accompagnamenti o merende: fresche, rigeneranti, rimedi contro il mal di gola. Insomma, un parco di frutta e verdura liquido che ti rimette al mondo.
Pensare che un posto del genere, all’angolo con una delle vie più centrali della Capitale e dentro il ghetto più antico del mondo sia caro è pensare molto male. Dalla caffetteria alle insalate, proprio per fare in modo che lo spazio venga condiviso da quante più persone possibili nella città, le cifre sono decisamente in linea con quanto si possa dire di giusto coi prezzi: il caffè viene 1 euro, il cornetto 1,50 euro, le insalate non superano i 10 euro (e sono ricche). Così, per fare degli esempi.
Market nell’hotel Chapter è un nuovo snodo del mangiare sano e bene. Inverno, primavera, estate, uno spazio nuovo dove passare il tempo da soli, con il pc aperto e un caffè, con un libro, o per andare a mangiare in pausa pranzo.
In attesa del fratello ristorante, che sorgerà nell’albergo presumibilmente l'estate prossima, potete godervi questo luogo e la hall dell’hotel, che ricorda quelle di New York, ma ricca del design e dell’arte Made in Italy. Anzi, spesso Made in Rome.
A proposito: sembra una follia, ma andate in bagno. È letteralmente una mostra che finisce con bagni dove al centro campeggiano quattro lavandini attaccati "in stile Harry Potter". Un tocco moderno che non si potrebbe descrivere meglio.
Tutte le foto sono di Giulia Venanzi