Arte e cucina, cultura e solidarietà, sostenibilità e bellezza. C'è tutto questo - e molto di più - nel progetto del Refettorio Ambrosiano presentato ieri a Milano. Un progetto ideato da Massimo Bottura, insieme a Davide Rampello, e sostenuto dalla Curia Arcivescovile di Milano, che partirà in occasione di Expo Milano 2015. Di cosa si tratta? Il vecchio teatro parrocchiale di San Martino, nel quartiere Greco, verrà ristrutturato e trasformato in modo permanente in una mensa di carità. All'apertura, per tutto il mese di Maggio 2015, 31 chef famosi si alterneranno ai fornelli, uno al giorno, per preparare pasti ai senza fissa dimora.
Dall'estero arriveranno, solo per citarne alcuni, il mitico Ferran Adrià con il fratello Albert, Rene Redzepi, Alex Atala, Alain Ducasse; dall'Italia invece Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Niko Romito, Andrea Berton, Davide Scabin, Mauro Uliassi, Moreno Cedroni, Davide Oldani, Nadia e Giovanni Santini, Pino Cuttaia.
Ed è proprio dai Padiglioni dell'Expo - che, ricordiamo, nel 2015 sarà interamente dedicato al tema dell'alimentazione - che arriveranno gli ingredienti: tutto il cibo e la materia prima non consumati dai visitatori dell'Esposizione finiranno al Refettorio Ambrosiano, proprio per sottolineare il valore del riutilizzo contro gli sprechi alimentari.
Il Refettorio ospiterà 12 tavoli da 8 posti disegnati da artisti come Pierluigi Cerri, Fabio Novembre e Gaetano Pesce, a cui si aggiungeranno accessori di design e opere d'arte contemporanea. Un posto dove nutrire, oltre i corpi, anche gli occhi e lo spirito.
Dopo il mese di Maggio la struttura continuerà a funzionare, gestito dalla Caritas Ambrosiana, come mensa per i senza dimora e laboratorio di arti e mestieri legati al cibo e all'educazione alimentare. Inoltre, tutti gli chef si faranno promotori di una campagna di sensibilizzazione: hanno concordato infatti che per lavorare nei loro ristoranti costituirà un titolo preferenziale aver prestato servizio nelle mense di carità.
Le ricette, il racconto delle giornate e la realizzazione del progetto saranno infine raccontati in un volume edito da Skira.