Romagnola una, danese (con origini balcaniche) l'altra. Un ingegnere e una PR. Candi e Sanja non potrebbero essere più lontane, come provenienza e percorso di vita: ad unirle ci sono la passione per i viaggi e per la cucina, e soprattuttoun mattarello. Le due ragazze hanno creato Mattarello(a)way Project: uno scambio culinario con cui girano il mondo, trasmettendo sapori e saperi del patrimonio culinario italiano - in primis romagnolo - e assorbendo quello altrui. "Il mattarello è il nostro mezzo, la way per conoscere nuove culture" spiega Candi "Da mettere nello zaino e portare away, in giro per il mondo, con noi".
Com'è nata la passione per la cucina?
Candi: mi ha sempre accompagnata, da quando ero bambina e assistevo la nonna nella preparazione dei pranzi della domenica.
Sanja: radici disperse per l'Europa e un percorso internazionale di studi mi hanno dato l'opportunità di assaggiare tante cucine. Una volta aperte le porte ai sapori e profumi - tutti diversi, tutti deliziosi - mi è venuta voglia di sperimentare e conoscere di più, e così mi sono messa alla ricerca di nuove esperienze culinarie.
Com'è nata l'idea del progetto?
Circa un anno fa, di ritorno dall'India. L'abbiamo vista con la classica vacanza breve e intensa di 3 settimane e ne siamo rimaste talmente affascinate da decidere di tornare. Unisci questo alla passione per la cucina, per la quale l'India ha una ricca e varia tradizione, alla voglia di scoprire come nei secoli si sia affinata la tecnica di mescolare spezie diverse e a quella di conoscere tutto questo con uno sguardo da "dentro". E così abbiamo pensato all'idea dello scambio culinario, un baratto in cui offrire il cavallo di battaglia della cucina romagnola, ovvero la pasta fatta al mattarello.
Qual è stata l'esperienza più bella vissuta fino ad adesso?
Candi: le esperienze più belle sono state due, entrambe vissute in India. La prima è stata preparare gli strozzapreti in una famiglia di un piccolo villaggio del Sud, aiutata dalle figlie di 13-15 anni. Era la prima volta che assaggiavano un vero piatto di pasta, che non si sarebbero mai potute permettere altrimenti: l'espressione felice sui loro volti, e l'energia che si è sprigionata in cucina, mi ha stampato sul viso un sorriso ebete per tutta la giornata.
La seconda è stata quella di preparare gli gnocchi in un super ristorante a Mumbai con 4 -5 chef che mi guardavano attenti: mi sono sentita lusingata ma soprattutto agitata!
Sanja: è molto difficile sceglierne una: forse direi il nostro secondo incontro in India. Eravamo da una signora che aveva perso il marito solo un mese prima, eppure ha trovato forza e voglia di avere due straniere nella sua cucina per un'intera mattina, condividendo con noi un pranzo familiare. È stato davvero intenso.
Quali sono state le reazioni davanti alla "sfoglia"?
Candi: Meraviglia e curiosità una volta tirato fuori il mattarello - non se ne vedono fatti così nel Sud Est asiatico! Poi, assaggiando la pasta fatta in casa, il miglior complimento erano gli "Mmm" di piacere prima delle parole vere e proprie. O “Can we have this for breakfast tomorrow?”
Qual è la vostra pasta ripiena preferita?
Candi: Forever cappelletti! Qualsiasi persona che sia passata dalla Romagna sa di cosa sto parlando.
Sanja: Non essendo italiana, per me questa domanda 4 anni fa non avrebbe avuto nessun senso. Oggi però, dopo aver capito l'importanza della pasta nella vita di ogni italiano, direi che anch'io ho trovato un mio “favorite”: i cappelletti in brodo.
Cosa vedete nel vostro futuro?
Vorremmo pubblicare un libro di ricette che sarà anche diario di viaggio, dentro cucina casalinga dei paesi che abbiamo visto (e assaporato) con aneddoti, foto, racconti e segreti dei piatti. Poi, ovviamente, vogliamo proseguire il nostro progetto facendo nuovi viaggi e scambi culinari nel mondo.