Come spendere 1000 dollari in sushi raccontato da me, un idiota". È questo il titolo, decisamente esplicativo, di un pezzo pubblicato da Vice qualche giorno fa che, tradotto in inglese, sta diventando virale anche all'estero.
Nell'articolo il giornalista Chris Galletta racconta di una disavventura - più avanti nella narrazione deciderete se chiamarla così - che gli è capitata a New York qualche anno fa. E che ci fa riflettere su molte tematiche relative al mondo della ristorazione.
Partiamo dai fatti. L'amico Matt, con cui deve andare a vedere uno spettacolo teatrale, propone a Galletta di cenare in un nuovo ristorante che, a quanto pare, è stato aperto da uno dei protégé del leggendario chef giapponese Jiro. Si affidano completamente allo chef, che prepara tutto il sushi davanti a loro e fa loro provare delizie come l'uni, riccio di mare.
I due amici sono estasiati tanto dai piatti quanto dal servizio, e si preparano a spendere un bel po' rispetto alla loro media: 100 dollari, per esempio. 150, toh. E invece sullo scontrino appare la cifra di 1100 dollari.
Dopo aver pensato a un iniziale fraintendimento - sarà mica in yen il prezzo della cena? - i due fanno l'unica cosa che possono fare: pagare.
Ora, le domande sono appunto tante: qual è il confine tra un prezzo 'giusto' e uno scorretto? Quali sono i criteri per giudicare il prezzo di una cena, specialmente appartenente a una cultura diversa? E soprattutto, dove inizia la sfortuna e finisce l'ingenuità (nell'articolo non si parla mai di menu con prezzi ma soprattutto della richiesta di un menu con prezzi)?
Voi cosa ne pensate? Vi è mai capitata una disavventura simile, e quindi vi sentite di familiarizzare con i due amici, oppure pensate siano stati due sprovveduti che si meritavano quello che gli è accaduto? E soprattutto ... 1000 euro sono troppi per una cena, qualsiasi cena?
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