È uscito un nuovo libro di Allacarta e noi non potremmo essere più contenti. Da quando è nata, due anni fa, la collana della casa editrice EDT è diventata una delle nostre preferite. Ci ha portato a Tokyo, Berlino, Barcellona, Roma e New York: racconti gastronomici e allo stesso tempo guide di viaggio, che riescono ad essere divertenti e allo stesso tempo utili - caratteristiche non frequentemente compresenti nell'orizzonte ormai saturo dell'editoria gastronomica.
Adesso è il momento di partire per Pechino con My Little China Girl di Giuseppe Culicchia. Un viaggio spassoso in una città dove la nebbia non è solo metereologica, le guide turistiche si chiamano con lo stesso nome e il Ristoranti del Partito Comunista Cinese appare e scompare.
Ristoranti fighetti e mercati popolari (sì, ci sono anche gli insetti e sì, l'autore mangia uno spiedino di scorpione), cene a base di serpenti con le autorità cinesi e molti altri assaggi più o meno indigesti: la Pechino del Dottol Curicchia ci inquieta e ci diverte in egual modo, smentisce molti pregiudizi e ne conferma tanti altri. Di sicuro l'anatra alla pechinese è buonissima.
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