All’estero i consumatori riconoscono la qualità dei migliori vini e oli italiani e sono ancora disposti a spendere qualcosa di più per portare a tavola quelle caratteristiche che si riscontrano solo nella più pregiata produzione alimentare del nostro Paese.
Il 2012 in Italia è stato un anno difficile dal punto di vista climatico e la produzione di vino e olio ha visto una contrazione rispettivamente del -6,3% e del -12%. Nonostante questo calo, l’export di entrambi i comparti è cresciuto.
Per quanto riguarda il vino, settore che in Italia conta 383.000 imprese, il fatturato dell’export 2012 è cresciuto del 6,5% rispetto al 2011. I mercati storici come Stati Uniti (+6%) e Germania (+4%) hanno confermato la loro importanza, mentre mercati più giovani come Cina e Giappone hanno registrato un vero e proprio exploit: le esportazioni verso la Cina sono cresciute del 18%, quelle verso il Giappone del 28%.
Le aziende del settore olivicolo in Italia invece sono quasi un milione e hanno chiuso il 2012 con una crescita dell’export del 2,5%. Il 70% delle esportazioni è costituito da olio extravergine di pregio, e i Paesi che hanno fatto registrare la crescita maggiore sono Russia (+18%), Cina (+18%) e Giappone (+20).