"Siamo tutti vegani dal 1997; abbiamo iniziato questo percorso tutti insieme". La famiglia di Paola Maugeri è vegana dalla fine degli anni 90, ovvero quando i blog di cucina non esistevano e di cucina vegana si parlava solo con sospetto.
Nel 2014 c'è però ancora un messaggio chiaro e forte da diffondere: non mangiare derivati animali di nessun tipo non significa sacrificare il gusto o la salute, anzi. Paola cerca ha cercato di rimarcare la sua scelta con un libro uscito per Mondadori, Las Vegans, che, come dirà qualche riga più avanti in questa intervista, non è un semplice libro di ricette vegane, ma un libro sulla filosofia del cibo, in cui si sfatano alcuni miti, come quello che per essere vegani bisogna essere ricchi e avere tanto tempo a disposizione.
Da dove nasce l'esigenza di scrivere un libro sulla cucina vegana?
Parte dall'esigenza di comunicare che esistono grandi chef vegani, vedi Pietro Leemann, e mamme vegane come me che cucinano vegano per tutta la famiglia, e che si può seguire questo percorso tutti i giorni senza sacrificare nulla. Non è soltanto un libro di ricette, ma un libro sulla filosofia del cibo. Las Vegans mi ha dato l'opportunità per raccontare tutte le cose che conosco dal cibo, cose che ho appreso studiando e informandomi.
Per essere vegani bisogna essere ricchi e avere molto tempo: è vero?
Assolutamente no. Non vedo come mangiare cereali integrali e verdure di stagione possa essere dispendioso; non mangio mica filetto o caviale! Questo è l'ennesimo luogo comune atto a screditare un modo di alimentarsi diverso. Per quanto riguarda il tempo, dipende anche da che uso se ne fa: io mi alzo alle 6.30 del mattino e la prima cosa che faccio è mettermi ai fornelli. Il tempo di prepararmi e di preparare mio figlio e il riso integrale si è già cotto. La sera torno a casa salto in padella due lenticchie è ho in tavola una cena buonissima.
Nel suo libro si parla molto di sostenibilità: c'è un modo per mangiare sostenibile pur essendo onnivori?
No, perchè per formare un kg di carne, anche biologica, ci vogliono 32.000 litri d'acqua. Non si può essere sostenibili mangiando cibo di origine animale, perché costa troppo produrlo.
Uno sbaglio in cui chi si affaccia all'alimentazione vegana può commettere?
Non studiare; se mangi in modo naturale non ti puoi ammalare, non ci sono patologie legate all'alimentazione, sovrappeso o sottopeso, però se non si studia molte di queste cose non si sanno: anche mangiare patatine e bere Coca Cola è vegano, ma non è salutare.
Un consiglio per chi desidera diventare vegano?
Iniziare a cucinare poco a poco piatti senza ingredienti di origine animale, e vedere cosa suscitano in noi. È importante imparare ad ascoltare il nostro corpo, cosa ci piace e come migliorare. Non si devono fare cambiamenti drastici e repentini.
Una canzone che idealmente rappresenta la scelta di diventare vegani?
Meat is Murder dei The Smiths, ma anche Julia di John Lennon, una canzone sulla maternità. Nostra madre ha una grandissima influenza su quello che mangiamo, quindi mi sembra un brano azzeccato.
Un ristorante che consiglia?
Hiltl a Zurigo, il mio ristorante preferito al mondo. Sicuramente poi il Joia e La Cucina dei Colori di Catania. Mi piace anche molto la deliziosa latteria Noi Due in via Col di Lana sempre a Milano.