Quattordici i mesi senza All'Oro a Roma: a dicembre 2015 la sede del ristorante 1 stella Michelin al The First Luxury Art Hotel ha chiuso i battenti per trasferirsi nella nuova location a 500 metri da Pizza del Popolo, nel nuovo Hotel The H'All in via Giuseppe Pisanelli. Non un semplice cambio di sede per Riccardo Di Giacinto; lo chef insieme alla moglie questa volta è coinvolto anche nella proprierà dell'hotel - al 50% - assumendosi rischi e responsabilità.
Riccardo Di Giacinto, in questi 14 mesi, però, non se n'è stato con le mani in mano. Consulenze, un nuovo locale - Madre - una bambina, e poi i lavori per la nuova struttura extralusso.
E dopo quattro mesi dall'apertura è già possibile fare qualche bilancio. Abbiamo parlato con Riccardo Di Giacinto e gli abbiamo chiesto cosa è cambiato in più di un anno e soprattutto come sta andando questa coraggiosa avventura in solitaria.
Ci parli dei primi mesi di All'Oro e di questa nuova avventura nell'hotellerie...
Siamo a regime e All'Oro funziona come sempre; la novità è che abbiamo tre sale del ristorante, e per il momento un giardino all'aperto, in attesa di finire i lavori per creare una struttura in vetro e ferro. Il posto, che dire, è meravigliosa: siamo a due passi da Piazza di Spagna, 135 metri quadri di cucina, 14 camere. Sono molto soddisfatto: credo di essere l'unico chef in italia ad aver intrapreso un'avventura del genere ultimamente. Gli albergatori cercano di dare all'esterno il food e il beverage, noi abbiamo fatto esattamente il contrario.
Foto: Andrea Di Lorenzo
Perché aprire, oltre al ristorante, anche un hotel?
Ho sempre lavorato negli hotel; dall’Aldrovandi. dove ho preso la mia prima stella, e poi il First Luxury. Dopo l’ultima esperienza, dove ero proprietario della parte gastronomica, ho capito di voler essere sempre più coinvolto. Insomma voglio coccolare per 24 ore i clienti e non solo per 4. Quando avevo solo il ristorante già sentivo un forte legame con i clienti; venivano a casa tua e ti sentivi il padrone di casa. Adesso stanno di più: in 1 settimana nascono dei veri e propri rapporti. Insomma abbiamo più soddisfazioni: veder crescere un progetto del genere ci rende contenti, anche se all'inizio non nego che ci è voluto molto coraggio e fermezza.
Foto a destra: Andrea Di Lorenzo
Com'è cambiata la tua giornata?
Lavoro 5/6 ore in più; ho fatto questo affare (N.d.R Ride)!
Alle sei meno un quarto di mattina la cucina è accesa, e si spegne solo alle 2 di notte. Iniziamo con una colazione meravigliosa, senza compromessi. Stiamo investendo anche su quel versante: tutto fatto in casa e niente buffet.
Lei e sua moglie Ramona siete completamente soli in questo progetto?
Abbiamo il 50% dell’hotel e un socio, mentre il ristorante è tutto nostro. Il socio della parte d'hotel è lo stesso di Madre, il ristorante aperto l'anno scorso: un caterpillar che fa dei numeri pazzeschi, dal lunedì alla domenica. Siamo contenti anche di questo locale ovviamente, è bellissimo.
Foto: Aromi Creativi
Cos'è cambiato invece nel menu?
Restano i capisaldi di All'Oro: Cappelletti in Brodo, Tiramisù di Baccala, Riassunto di Carbonara, con un menu dedicato che si chiama All'Origine. Poi c'è il menu più grande, 9 portate in cui costruisco con il cliente in base ai piatti e agli ingredienti di stagione e il mercato; penso di essere stato uno dei primi chef a voler far scegliere chi si siede a tavola. Abbiamo da un po' di anni il menu vegano, per tutte le esigenze.
Dove si colloca il nuovo All'Oro nel panorama della ristorazione romana
Ti dico la verità: non ho avuto tanto tempo di vedere quello che succede o è successo intorno a me. Sicuramente ho la percezione che le cose stiano crescendo. Roma forse non avrà mai l'effervescenza di Milano - che dopo Expo ha avuto una grande accelerazione - ma penso che le cose anche qui stiano cambiando, in meglio.