C'è chi pensa sia il nome di un'erbaccia infestante, chi lo ritiene una nuova corrente del veganesimo. Del foraging abbiamo tutti, chi più chi meno, sentito parlare, ma sono pochi a sapere esattamente di cosa si tratta. Sdoganata dalla New Nordic Cuisine, la raccolta di cibo "spontaneo" e "selvatico" sta vivendo il suo momento di gloria. Ma, andando oltre la patina modaiola, può diventare davvero un'abitudine quotidiana da praticare a casa.
Lo scorso mercoledì da Isa e Vane si è tenuto Back to the future, il primo di tre incontri organizzati dalla proprietaria Isabella Coppini e da Sandra Salerno in occasione di Expo Milano 2015. Lezioni teorico-pratiche per insegnare i principi del foraging, sfruttando le potenzialità di erbe spontanee, bacche, piante selvatiche, fiori edibili. Guardare al futuro, e a come nutrire il pianeta, partendo dalle radici (non solo in senso metaforico).
"Il foraging è diventato di tendenza, ma credo che sia una moda destinata a restare come pratica sana di alimentazione" spiega Sandra "Per me è una cosa normale, lo praticavo già da ragazzina quando andavo a trovare i nonni materni. Avevano una casa in provincia di Torino, a Villafranca Piemonte, e sia durante le lunghe vacanze estive che durante i fine settimana, mi armavo di cestino di vimini e uscivo con i nonni per andare alla ricerca delle erbe buone, le stesse che ora possiamo trovare sui banchi dei mercati dei contadini".
Ormai, in effetti, non è difficile rifornirsi nei mercati contadini dove sono tante le aziende agricole che vendono ortiche, erba San Pietro, borragine, luppolo selvatico, fiori di sambuco, parietaria, portulaca, tarassaco e altre verdi delizie.
E per chi volesse cimentarsi in prima persona con la raccolta? "Possiamo rivolgerci a chi lo fa di mestiere, conosce bene territorio e natura e può darci le giuste indicazioni per iniziare. In provincia di Milano ci si può rivolgere a Valeria Margherita Mosca di Wood-Ing, che organizza corsi e passeggiate per raccogliere le erbe, nel rispetto della natura. A Torino c'è Viviana Sorrentino di Vivi di Sana Pianta, corsi di cucina e raccolta di erbe spontanee". Importante, comunque, non improvvisare mai: bisogna evitare di raccogliere erbe e piante sbagliate.
Non può passare inosservato che, nell'ambito del foraging, si trovino soprattutto donne. "Da sempre il ruolo della donna nell'alimentazione è fondamentale. Vedo ancora troppe mamme nascondere il loro desiderio di cucina e di esperienza gastronomica dietro alla scusa ' non ho tempo' e preparare pasti frettolosi e insapori. I bambini per natura sono curiosi e desiderosi di imparare: basterebbe così poco per insegnare loro le regole di una sana alimentazione. Per scongelare una pasta pronta ci vogliono circa 10 minuti. Per preparare una pasta con un condimento di verdure circa 20. Ma non avrei alcun dubbio su quale dare da mangiare a mia nipote".
Sandra consiglia anche due libri: La mia cucina con le piante selvatiche di Meret Bissegger ("Quasi un'enciclopedia su piante ed erbe selvatiche con segni particolari per riconoscerele, foto, periodo di raccolta e uso in cucina, e 130 ricette"), Erbe spontanee in tavola di Annalisa Malerba e Carla Leni, Cucinare le erbe selvatiche di Davide Ciccarese e Erbe spontanee commestibili di Riccardo Luciano-Carlo Gatti.
Nel corso della serata Sandra ha messo in pratica i principi teorici del foraging, preparando un menù "selvatico" di cui ci ha lasciato le ricette: Crema di Fave Fresche e Tarassaco e Insalata di Lenticchie Nere e Gamberi come antipasto, Risotto al Luppolo Selvatico come piatto principale e per finire Frittelle con Fiori di Sambuco e Acacia.