Simone Nebbia è sous chef del S'Apposentu, ristorante stellato di Roberto Petza, e uno dei dieci finalisti italiani di S.Pellegrino Young Chef 2015, la sfida lanciata da S.Pellegrino a tutti gli chef under 30 del mondo. Il 10 gennaio 2015, durante Identità Golose, Simone sfiderà altri nove colleghi finalisti; dalla selezione italiana uscirà un solo vincitore, che a fine giugno durante Expo Milano 2015 sfiderà gli altri concorrenti provenienti dagli altri paesi partecipanti.
Il piatto che Simone preparerà si chiama Memento: gnocchi di pane arrostito, lumache in verde, gelato all'aglio e mandorle al limone. Una summa del territorio e dei sapori sardi. A giudicarlo, una giuria di sette grandi chef italiani.
1. Perché ha deciso di partecipare?
Mi sembrava un'opportunità straordinariamente interessante che non potevo lasciarmi sfuggire, specialmente in vista dell'Expo.
2. Cosa ha voluto esprimere con il suo piatto?
Molti chef provano a portare nel piatto belle esperienze e ricordi positivi. Memento fa l'opposto. Anche se sono creature innocue, odiavo le lumache e il loro odore forte. Detestavo gli gnocchi di pane avanzato, li mangiavano i miei nonni tra le due guerre mondiali e mi hanno sempre ricordato la povertà. Per uno chef è una sfida straordinaria far riemergere i propri ricordi gastronomici, anche quelli negativi, e usarli per creare menu sostenibili e consapevoli dal punto di vista ambientale.
3. Dovrebbe vincere lei perchè…
Il mio piatto esprime sapori veri, semplicità, schiettezza.
4. Quali sono i suoi sogni lavorativi?
La mia scelta di venire in Sardegna non è stata accidentale. È un'isola che promuove le tradizioni antiche, ed è riconosciuta a livello internazionale per la sua straordinaria biodiversità, fondamentale per comprendere tutto il valore del patrimonio culinario. È la stessa cosa che in futuro spero di fare in Lomellina, dove sono nato, e dove le tradizioni cominciano a scomparire.
5. Cosa pensa le porterà il concorso?
Spero soprattutto di divertirmi, qualunque sia il risultato. E poi di riuscire a spiegare bene la mia filosofia di cucina, e quella del ristorante, che sono in linea con i valori dell'Expo.