Ci siamo! Finalmente è cominciata la finalissima del S.Pellegrino Young Chef 2015, la sfida internazionale lanciata da S.Pellegrino agli chef under 30. Stamattina al The Mall di Milano i 20 young chef, provenienti da altrettante parti del mondo, hanno iniziato a presentare le loro creazioni (qui potete vederle tutte) alla giuria dei "sette saggi". Gaston Acurio, Margot Janse, Grant Achatz, Joan Roca, Massimo Bottura, Yannick Alléno e Yoshihiro Narisawa: sono loro a giudicare i piatti, come sapore ma anche come presentazione e concetto, e decidere chi merita di entrare nella rosa dei tre finalisti assoluti.
Gli young chefs sono stati divisi in due gruppi da dieci. La prima metà ha presentato i piatti dalle 10 di questa mattina, gli altri - tra cui l’italiano Paolo Griffa - dalle 13.30. Nella prima tranche abbiamo visto Tobias Wessler (Germania-Austria) con Milcheis Vom Tannegrun; Martin Elschner (Svizzera) e il suo River, land, earth; Peter Gunn (Pacifico) che ha preparato Robbins Island Wagyu Short Rib With Roast Celery Vinaigrette;
The Swiss dish is served #SPYoungChef pic.twitter.com/92P8I2NTBG
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l'Insalata cretese in pentola di Alexander Tsiotinis (Mediterranean Countries ;
#SPYoungChef Alexandros Tsiotinis finishes his pot salad - pic.twitter.com/Kldj4mFXnL
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Alex Joseph (Benelux) e il suo Coniglio con purè di patate, verdure, mostarda di violetta e cipolline selvatiche;
Chef @massimobottura looks very impressed with the rabbit dish from Alex Joseph #SPYoungChef pic.twitter.com/ybIB7pCSh9
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Zhu Wenyen (Cina) con Tomato; il Forest Pigeon di Kirk Westaway (Sud Est asiatico) e East Meets West di André Pettersen (Scandinavia); Vinson Petrillo (Stati Uniti) e il suo Polpo, chorizo, agnolotti di guancia di Wagyu e prezzemolo e infine Immortal technique: limone, rosmarino e gin di Maria Jose Jordan (America Latina).
Maria Jose Jordan - the only female in the #SPYoungChef final presents her dish pic.twitter.com/EhlZAMiD80
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Ogni chef ha pochi minuti di tempo per parlare del proprio piatto, e raccontare i mesi di lavoro, ricerca e perfezionamento che ci sono dietro. Da quando ognuno di loro ha vinto le selezioni locali della propria area di appartenenza è stato seguito da un mentor, al suo fianco anche in questi ultimi due giorni di rush finale. «Ieri ho lavorato dieci ore e non ho praticamente dormito, ero troppo emozionata e piena di adrenalina» sorride Maria Jose, l’unica donna in gara «Ma sono soddisfatta. Cambiamenti last minute del piatto? Solo un piccolo ingrediente. Oogni dettaglio è fondamentale».
Non sempre mentor e chef vengono dallo stesso paese, come nel caso dell’italiano Giancarlo Morelli, mentor del belga Joseph. «Ma questo non è un problema, se un ragazzo è preparato non contano le differenze di lingua e nazionalità» spiega Morelli «Le basi fondamentali della cucina sono uguali dappertutto: i grandi fondi e i brodi, in grado di coprire la sfera di tutte le preparazioni».
Nella seconda tranche, invece, e’erano Angelo Scirocco (Africa - Medio Oriente), Milk is thicker than water; Paul Moran (Canada), Blood pigeon smoked and roasted, beet jus and charcoal oil, polenta and salsify; Paul Feybesse (Francia), Arlette Onion;
Here's the French dish #SPYoungChef pic.twitter.com/7mMoLl7s5i
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Ryoma Shida (Giappone), Umami; Stefan Barca (Est Europa), Who killed the Bambi; Mark Moriarty (Irlanda - Regno Unito), Sedano rapa cotto nell’orzo e nel fieno fermentato;
The Irish dish is served #SPYoungChef pic.twitter.com/pihy2N22Yt
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David Andreas Morera (Spagna - Portogallo), Anguilla arrostita e affumicata, zuppa di cipolle, salsa olandese e cipollotti; Eldar Muradov (Russia - Paesi Baltici), Storione con cozze, cipolla, carciofo e brodo affumicato; Jin Yong Park (Asia centrale e orientale), Samgyetang. E poi, ovviamente, Tripe & Foie Gras di Paolo Griffa.
The Italian chef Paolo Griffa is up now - he's cooking on home soil - pic.twitter.com/6NDETdJ132
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Impressionante la tempra dimostrata dai giovani, che hanno retto alla pressione delle ultime ore per trovarsi infine davanti ad alcuni dei più famosi chef del mondo. Magari dando anche le ultime finiture direttamente al loro tavolo, versando salse, spume, brodi. Impressionante anche considerata l’età: il più giovane è il serbo Stefan Barca, che ha 22 anni, subito seguito dai ventitré anni del "nostro" Paolo Griffa. Che in questi giorni è apparso sempre calmo e sorridente, perfettamente padrone di sé: «Non potevo rendere il piatto più perfetto di così. Agitato? È inevitabile. Ma soprattutto pronto e determinato». Una maturità che ha colpito anche Cristina Bowerman (l’unica mentir donna insieme a Clare Smyth): «È rarissimo trovare ragazzi giovani, brillanti e precisi come lui. È davvero incredibile».
Ora non resta che aspettare i giudizi della giuria. Che deciderà chi, tra i 20 young chefs, merita di partecipare alla serata finale e provare a conquistare il titolo di S. Pellegrino Young Chef 2015.