Un goccio d'acqua frizzante, magari un po’ di limonata, dentro a un bicchiere di vino? Mischiare nettare d’uva con i soft drink è un gioco che piace in tutto il mondo: a cominciare dallo Spritz (che arriva dal verbo tedesco spritzen, "spruzzare"), celebre cocktail diffuso nel nord-est italiano, in Austria e in Germania, che mescola sapientemente prosecco, acqua frizzante e un superalcolico a scelta tra Bitter, Aperol, Campari.
La sua storia arriva da lontano: si narra che nel corso della Seconda Guerra Mondiale i soldati austriaci scesi in Italia faticassero a sopportare l’alta gradazione dei vini della zona e iniziassero a stemperarli con un goccio di acqua. Nel 1980 lo Spritz è stato incluso nella lista dei migliori cocktail al mondo dall'IBA (International Bar Association). Oggi, in tutto il nord Italia, prima dell’ora di cena lo Spritz viene consumato come aperitivo.
Anche in Germania lo stesso Spritz è bevuto ovunque, alternato spesso allo Schorle (vino dolce con acqua frizzante o succo di frutta) mentre l’Ungheria, vanta diverse variazioni sul tema dei suoi Froccs: qui il mix è composto rigorosamente da vino bianco e soda, e il nome del froccs cambia a seconda delle parti di alcol e acqua inserite, con alcune eccezioni a base di rosé.

Sul Mediterraneo la Spagna è ricca di mix sempre più strani e gustosi. Chi non teme lo shock al palato, dovrebbe provare l’ebbrezza di un Calimocho, dove convivono in parti uguali rosso e cola. Sempre in terra spagnola esiste anche il Tinto de Verano, bevanda estiva a base di rosso, tonica e limone, oppure limonata e, come sempre per questi cocktail, tanto ghiaccio. Anche il Cile ha importato dalla Spagna il suo speciale Calimocho: si chiama Jote e ne vanno pazzi i più giovani, ma la sostanza è sempre la stessa.
In Argentina poi, oltre al vino allungato, si usa servire il cosiddetto champagne di Cordoba, dove convivono vino bianco e bollicine analcoliche dolci, una versione popolare e low cost di una bevanda che non tutti possono permettersi.